Rimini, 29 agosto 2018 - Seconda violenza sessuale denunciata a Rimini nel giro di pochi giorni, sempre ai danni di turiste. Questa volta, vittima sarebbe una ragazza danese di 26 anni. La violenza - secondo quanto ha denunciato la ragazza - è avvenuta domenica alle 5,30 del mattino, ossia praticamente in contemporanea a quello denunciato dalla ragazza tedesca, ospite in una struttura alberghiera di Rimini. Il quel caso sono indagati due allievi poliziotti, questa volta l'autore sarebbe un venditore ambulante di rose, 37 anni, originario del Bangladesh, con 3 denunce sulle spalle proprio per violenza sessuale.
La giovanissima danese stava rientrando in hotel, da sola, lungo viale Regina Margherita. Lui, con il suo mazzo di fiori e la sua bici, la avvicina, le fa complimenti, cerca di attaccare discorso. lei scansa e tira dritto. A quel punto lui la aggredisce. Lei urla, lui fugge in bici. La turista si rifugia in un bar e racconta tutto ai baristi, che chiamano i carabinieri. I militari ascoltano il racconto della ragazza, sotto choc. Lei, però, rifiuta il ricovero e l'inizio del percorso medico e psicologico riservato alle vittime di violenza sessuale. Preferisce fare passare un po' di tempo. Ma, intanto, i carabinieri si fanno dare una descrizione dell'uomo che l'ha aggredita. Uno dei clienti racconta una parte dells scena che ha visto attraverso la vetrina.
Le indagini, dirette dal sostituto Procuratore Davide Ercolani, si sono quindi immediatamente focalizzate sul bengalese. Già più volte - confermano i baristi - era stato visto infastidire le passanti in zona. Il venditore ambualnte è stato fermato lunedì notte, proprio in viale Regina Margherita. Poco dopo è stato riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima.
L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti di polizia, era stato già denunciato per tre volte per violenza sessuale: due nei confronti di maggiorenni e una nei confronti di una minorenne.
E proprio su questo, sul perché l'uomo fosse libero nonostante i precedenti, arriva auna dura nota del Comune. "Come mai - si chiede in una nota - girava libero e indisturbato un cittadino straniero che a proprio carico pare avesse più di un precedente riguardo violenze verso le donne e perché, se così fosse, non era in carcere? Si fa da tempo, subito dopo fatti traumatici, un gran parlare in Italia di inflessibilità e di pene più severe per chi compie questi reati crudeli e vigliacchi - prosegue l'amministrazione Gnassi - e poi si scopre che chi ha commesso per ben tre volte reati analoghi se ne gira indisturbato per le nostre città. Crediamo che a questa domanda non si ci debba sottrarre".