REDAZIONE RIMINI

Strozzino condannato. Prestava denaro con tassi da usura a notai e immobiliaristi

Quattro anni di reclusione per un 80enne della Valmarecchia accusato di avere incassato interessi illeciti per oltre mezzo milione. Nella rete dell’imputato anche l’ex presidente del Ravenna calcio.

Strozzino condannato. Prestava denaro con tassi da usura a notai e immobiliaristi

di Francesco Zuppiroli

Un notaio di Rimini, un immobiliarista di Riccione, un avvocato, persino la ex presidente del Ravenna Calcio, Elisa Aletti. Sono nomi noti, professionisti e imprenditori rispettabili, le vittime che tra il 2008 e il 2013 sono cadute nella rete di uno strozzino, un ottantenne campano ma residente in Valmarecchia, finito a processo proprio per il reato di usura e condannato a quattro anni di reclusione per cinque dei sette capi d’imputazione per cui era stato trascinato alla sbarra.

L’uomo, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù del foro di Rimini, era finito a processo su richiesta dell’accusa, rappresentata dal pm Luca Bertuzzi, che nei confronti dell’80enne aveva potuto ricostruire un mosaico criminale secondo cui con lo stesso modus operandi e nell’arco di diverso tempo, l’imputato era riuscito a ’strozzare’ ben otto professionisti arrivando a imporre sui propri prestiti di denaro interessi del 120%, che nel corso delle operazioni illecite gli avevano fruttato ben più di mezzo milione di euro (650mila per la precisione), nonostante l’imputato risultasse nullatenente.

Stando all’accusa, l’80enne era solito elargire con più transazioni bonifici e assegni recanti anche ingenti somme di denaro alle proprie vittime. Denaro su cui poi l’uomo si faceva promettere restituzioni dilazionate nel tempo ma maggiorate di un interesse del 10% mensile e 120% annuale: somme pagate in contanti dagli strozzati o attraverso assegni post datati. Così è stato per un noto notaio riminese, al quale la guardia di finanza ha ricondotto prestiti per circa 300mila euro, che avrebbero poi fruttato allo strozzino interessi non inferiori a ben 118mila euro. In principio, a fornire parte del denaro utilizzato per i prestiti dallo strozzino sarebbero stati due presunti complici: una donna romana di 50 anni e un 59enne ravennate. I due, finiti a processo perché ritenuti essere coloro i quali mettevano a disposizione denaro e individuavano le vittime da strozzare in cambio di una ricompensa, sono stati invece assolti per non aver commesso il fatto.

Sorte differente e condanna per l’usuraio ottantenne, che nella propria rete aveva fatto finire appunto anche un immobiliarista riccionese dal quale per un prestito di 80mila euro l’imputato era arrivato a chiederne indietro ben 122.250. Ancora più marcata la forbice per un’altra vittima, un ravennate a cui lo strozzino aveva elargito una somma di circa 100mila euro, per poi chiederne indietro a distanza di due anni 324mila. Come detto, tra i volti noti che sono stati vittime dell’80enne c’era anche la ex presidente del Ravenna Calcio Elisa Aletti. La donna, mentre svolgeva attività imprenditoriale come amministratrice del club ravennate nel 2011, si è vista infatti chiedere indietro oltre 50mila euro di interessi dall’imputato.

Un gran numero di operazioni e di assegni e contanti sono stati ricostruiti in fase di indagine dalle Fiamme gialle, che hanno risalito la china degli euro fino a inchiodare l’usuraio con elementi che hanno così portato il Tribunale di Rimini a esprimersi con una sentenza di condanna a quattro anni e 11mila euro di multa nei suoi confronti. Sentenza per le cui motivazioni è stata fissata un’attesa di novanta giorni.