Rimini, 15 agosto 2023 – Nessuna litania o fiori sul feretro, il funerale al centro storico il Collettivo Magma lo ha fatto mettendo la polemica in vetrina. "Rip Rimini centro storico" è la frase che campeggia e ricordare il fu commercio per le strade della città. Scritta nera, sullo sfondo bianco di una lapide, e a seguire una croce che separa le date "giugno 2011" e "agosto 2023". Ma il camposanto dove è piantata la tomba incorniciata da un circolare "Svendita totale per chiusura attività" non è altro che il civico 9 di via Sigismondo, lì dove anche solo camminando in direzione piazza Cavour basta guardarsi attorno per rendersi davvero conto che alla chiesa del commercio è un funerale continuo.
Il Collettivo Magma, negozio di abbigliamento nato a Rimini e con shop disseminati in tutta la provincia, ha solo scelto di metterlo in vetrina "senza rinunciare a una nota polemica nei confronti di chi è responsabile per la desertificazione del centro che ha queste conseguenze".
Il titolare di Collettivo Magma, Davide Frappietri, parla rammaricato nell’ammettere che "a fine mese lasceremo la città da cui è iniziata la nostra avventura commerciale. Purtroppo però, la progressiva rarefazione di parcheggi vicini al centro storico ha fatto sì che non avesse per noi più alcun vantaggio restare aperti qui".
Il nodo scorsoio degli stalli fantasma è diventato troppo stretto e "anche i grandi centri commerciali hanno fatto la loro parte, rendendo il nostro lavoro sempre più difficile attraendo più persone fuori città – continua Frappietri –. Infine, il colpo di grazia è arrivato dagli ostacoli che abbiamo incontrato nel trovare personale qualificato che volesse lavorare in negozio".
Una malattia del commercio trasversale a sempre più attività, divenute specie in via d’estinzione nel cuore della città, dove stan come d’autunno sugli alberi le foglie.