"I dehors sono diventati parte integrante dell’offerta della città. Si può quindi ipotizzare una chiusura integrale degli stessi". Gaetano Callà, presidente di Fipe Confcommercio mette le mani avanti dopo l’incontro avuto con l’assessore alle Attività economiche Juri Magrini. Diventati la boccata d’ossigeno delle attività per non fallire nel periodo della pandemia, oggi i dehors a detta di Callà fanno parte della cartolina di ogni città, e Rimini non fa eccezione.
Impossibile farne a meno. Impensabile immaginare le piazze senza queste strutture. Dunque perché non fare un ulteriore passo verso una loro consacrazione, con chiusure integrali delle strutture, ma sempre temporanee? Confcommercio sta combattendo la battaglia dei dehors su vari fronti. "Da una parte c’è l’azione che, a livello nazionale, la Fipe sta portando avanti con il governo, in un’ottica di semplificazione delle procedure amministrative e il ridimensionamento della discrezionalità della Soprintendenza. Dall’altra, chiediamo una sempre maggiore considerazione dei dehors come parti integranti della città e dell’offerta che i pubblici esercizi propongono a clienti riminesi e turisti, ipotizzando anche una chiusura integrale temporanea degli stessi".
I titolari dei locali i hanno anche un altro cruccio: la concorrenza sleale. Per questo "ringrazio l’assessore Magrini – riprende Callà – per avere raccolto le istanze e le sollecitazioni della nostra categoria, preoccupata soprattutto dallo smercio a basso costo di alcol perpetrato durante la stagione estiva, anche a minorenni, nelle ore notturne, da parte degli operatori di diversi minimarket nella zona di Rimini sud".
a.ol.