LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Stalking Rimini, telecamere in camera per spiare la moglie che teme lo tradisca con il figlio 15enne

Cinquantenne rinviato a giudizio per calunnia e maltrattamenti

L'uomo controllava la moglie con le telecamere

Rimini, 27 gennaio 2023 – Mosso dalla fiamma della gelosia, aveva fatto ricorso alla tecnologia per spiare la moglie mentre era lui fuori per lavoro, temendo che potesse tradirlo. Alla fine però la querela gli si è ritorta contro ed è stato lui a ritrovarsi alla sbarra davanti ai giudici del Collegio con accuse che vanno dalla calunnia ai maltrattamenti in famiglia fino ad arrivare alle interferenze illecite nella vita privata. Protagonista della vicenda un riminese di 51 anni, difeso dall’avvocato Mario Scarpa.

La vicenda ha inizio del 2019, quando l’uomo si trova a dover trascorrere una settimana fuori casa per motivi di lavoro. Lui e la moglie stanno attraversando un periodo tutt’altro che sereno e da un po’ di tempo il loro rapporto non è più quello di una volta. Sospettando una relazione extraconiugale, decide di tagliare la testa al toro e piazza in camera da letto un telefonino dotato di un’App che si attiva e inizia a filmare non appena qualcuno entra in stanza. In quel modo, ragiona l’uomo, potrà tenere sotto controllo la compagna e smascherare eventuali tradimenti.

Al suo rientro, il 51enne controlla i filmati, convinto di trovarvi la prova inconfutabile che avrebbe inchiodato la donna che aveva sposato, ma quello che vede lo lascia interdetto. Le immagini delle telecamere mostrano infatti il figlio 15enne della coppia che, nel cuore della notte, si infila nello stesso letto con la madre. Un orribile sospetto lo assale: possibile che la moglie abbia consumato un rapporto sessuale incestuoso con il ragazzo?

Deciso ad andare fino in fondo, continua per un po’ a spiare la consorte, ma in casa non accade più nulla di strano. Ormai però il dubbio lo rode come un tarlo e così decide di denunciare la donna alle forze dell’ordine. Viene aperta un’indagine. La donna si difende, sostenendo che quella notte il figlio si era sentito male e che per quel motivo aveva deciso di dormire insieme a lei. Gli inquirenti e gli assistenti sociali passano al setaccio i filmati e non notano nulla di anomalo. La versione della madre, assistita dall’avvocato Martina Montanari, appare perfettamente verosimile, e così la denuncia a suo carico viene archiviata.

A quel punto però è lei stessa a passare al contrattacco. Decide di denunciare il marito, dal quale nel frattempo si è separata. Nell’ultima udienza, il tribunale ha accolto la richiesta della difesa del 51enne, disponendo nei suoi confronti una perizia pschiatrica. L’imputato sostiene di aver agito in quel modo in quanto stava attraversando un periodo per lui molto difficile e di grande instabilità mentale ed emotiva.