La biblioteca Gambalunga di Rimini inaugura il calendario 2025 con un evento che va oltre la semplice presentazione di un libro. Riccardo Staglianò, giornalista e autore di Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe salirà mercoledì alle 18 sul palco con uno spettacolo che unisce dati, immagini e riflessioni pungenti.
Di cosa tratta il suo libro e quali temi affronta?
"È un tema che tocca da vicino molti italiani: la marcia indietro dei salari e l’aumento delle disuguaglianze. Mi aspetto curiosità da parte del pubblico. La politica non se n’è fatta carico ma intanto i cittadini hanno coscienza del problema: il pane costa il doppio, l’olio idem, le bollette aumentano".
Qual è stato il momento in cui si è persa la direzione e cosa ha impedito di invertire questa tendenza?
"Negli anni Ottanta. Da allora i diritti dei lavoratori hanno subito un costante arretramento. Prima, nell’ipotesi di licenziamento ingiusto, era possibile il reintegro. Oggi no. I sindacati in passato erano forti e rappresentavano una comunità. Oggi il loro ruolo è ridimensionato".
Cos’altro ha contribuito alla crescita delle disuguaglianze economiche?
"Un altro elemento chiave riguarda la fiscalità. Il sistema fiscale, che l’articolo 53 della costituzione prevede progressivo, è diventato ormai regressivo. Chi è più ricco dovrebbe contribuire di più, ma la realtà narra il contrario. Case e rendite immobiliari sono tassate al 21%, la tassazione sul capital gain (le plusvalenze realizzate dalla vendita di azioni) al 26%: è follia. Uno studio della Scuola Sant’Anna di Pisa conferma questo squilibrio".
Perché oggi i cittadini non si indignano?
"La risposta è multifattoriale e resta un mistero. Le ipotesi riguardano le abitudini degli italiani che anche con stipendi bassi spesso sono proprietari di case. E poi non siamo un paese con una tradizione rivoluzionaria".
L’intelligenza artificiale potrà peggiorare questa situazione economica?
"Dipende. Potrà ridurre ulteriormente i posti di lavoro, ma potrebbe anche aumentare la produttività, se messa a servizio dell’uomo. Il punto è sempre lo stesso: se questa nuova ricchezza sarà distribuita equamente, ne beneficeremo tutti. Altrimenti le disuguaglianze cresceranno ancora".
Aldo Di Tommaso