di Mario Gradara
"Siamo chiusi da mesi, l’intero sistema ricettivo riminese è bloccato per il divieto di spostarsi da una regione all’altra. Non capiamo per quale motivo sia possibile autorizzare a prendere un aereo e andare in vacanza all’estero, dando il via libera a viaggi e vacanze oltre confine e allo stesso tempo vietare quelli in Italia, a Pasqua e in qualsiasi altro momento: una presa in giro!" Ha un diavolo per capello Patrizia Rinaldis, presidente Federalberghi Rimini. E’ una nota del Viminale a chiarire che sono consentiti gli spostamenti, anche tra regioni diverse, per recarsi in un aeroporto per andare in vacanza. Sulla stessa linea il presidente degli albergatori di Riccione, Bruno Bianchini: "Ci hanno tenuto fuori dalla bolla! E’ di dominio pubblico ormai, con grande clamore sulla stampa l’ulteriore suicidio del turismo italiano. Mentre si tengono chiusi i flussi turistici interni (coi divieti di spostamenti anche fra Comuni in zona rossa) si può tranquillamente volare sulle spiagge estere con un paio di tamponi. E’ abbastanza incomprensibile questa disparità: non sappiamo nemmeno come definirla tanto ci sembra astrusa". "Noi siamo zona rossa, solo a Pasqua si possono visitare solo una volta i famigliari stretti – prosegue Rinaldis – mentre le stesse persone possono andare in vacanza alle Baleari, a Maiorca, in Grecia, a Malta o da qualunque altra parte con un paio di tamponi, uno prima di partire e uno all’arrivo. Più la quarantena fiduciaria al ritorno. Si fanno figli e figliastri. Come è possibile combattere la pandemia con regole diverse? Chiediamo che il governo Draghi intervenga. L’economia turistica non può essere presa in giro così: i sostegni sono pochi, ma giochiamocela almeno alla pari con gli altri Paesi. Se vale per l’estero, deve valere anche per l’Italia: la stessa persona deve poter venire, a quelle condizioni, anche nella nostra riviera. Serve pari dignità. Noi fino al 29 aprile siamo zona rossa, non possiamo andare da nessuna parte. Ma all’estero sì: assurdo". "Provate a mettervi nei nostri panni – fa eco Bianchini –. Non siamo chiusi ma è inutile aprire: non ci sono ospiti. Avremo ristori ma talmente esigui da apparire controproducenti. Non paghiamo imposte adesso ma ce le faranno pagare (speriamo senza interessi). Abbiamo idee per la ripresa ma le esportiamo alla concorrenza" (il riferimento di Bianchini è alla recente proposta, sua e della Rinaldis, di ’bolla turistica’, cioè di uscire dalla propria regione per chi ha fatto un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti’, ndr). "Insomma – conclude – sembra proprio che ci si voglia impersonificare nel mitico Tafazzi con la sua tipica autoflagellazione. Abbiamo esposto la proposta la abbiamo fatto anche mediaticamente, noi ci abbiamo messo la faccia ma non vorremmo fosse il turismo italiano a perderla".