Rimini, 5 aprile 2024 – Hanno fatto festa. Hanno brindato insieme. Russi e ucraini, allo stesso tavolo. Perché "l’amore è più forte della guerra". Lo ripete più volte Tatiana, convolata a nozze con Eduard. Lui, imprenditore ucraino, 56 anni. Lei, russa, di qualche anno più giovane di lui (ne ha 49), insegnante di lingue. Si sono conosciuti nel 2020, dopo il primo lockdown. "E da allora non ci siamo più lasciati". Eduard Povkh e Tatiana Vaktherova hanno pronunciato il fatidico sì qualche giorno fa in municipio a Montescudo-Montecolombo. La notizia del loro matrimonio ha fatto presto il giro in paese, e si capisce bene il motivo. "In fondo le nostre nozze sono anche un messaggio di speranza... Il conflitto in corso tra i nostri Paesi non ha ostacolato la nostra storia d’amore", dice Tatiana.
Da quanto tempo vivete in Italia?
"Io sono qui da 11 anni, mio marito da più di 20 – racconta Tatiana – Ci siamo incontrati la prima volta nel 2020 a Rimini (dove viveva Eduard) alla festa di compleanno di un nostro amico comune. All’epoca eravamo tutti e due soli, da tempo. Entrambi abbiamo un altro matrimonio alle spalle. Ci siamo piaciuti da subito. La nostra storia è cominciata allora".
Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, come avete reagito? Come ha inciso sul vostro rapporto?
"Per entrambi è stato un vero shock. Mai avremmo immaginato un conflitto tra i nostri Paesi. Russi e ucraini sono sempre stati fratelli. Eduard ha tanti familiari ancora in Ucraina, in zone dove si combatte. È molto preoccupato. Ma non abbiamo permesso, nemmeno per un istante, che la guerra influisse sulla nostra relazione. Tant’è che abbiamo deciso di vivere insieme a Montescudo, dove ho casa, e di sposarci".
E al matrimonio, chi avete invitato?
"Dopo la cerimonia in municipio abbiamo fatto una piccola festa. C’erano gli amici di qui e anche alcuni parenti arrivati da Ucraina e Russia. È stato emozionante riunirsi, tutti insieme, cose non ci fosse la guerra a dividerci".
Una guerra che sembra destinata ad andare avanti ancora per molto…
« Noi preghiamo perché finisca al più presto. Per come la vedo io, non è una guerra che hanno voluto i nostri popoli: la colpa è solo della politica".