REDAZIONE RIMINI

Spiagge sommerse, il mare tra gli ombrelloni: "La stagione finisce qui". Ora si teme l’erosione

Allagate anche le cabine. "Servirà almeno una settimana per sistemare"

Spiagge sommerse . Il mare tra gli ombrelloni: "La stagione finisce qui". Ora si teme l’erosione

Allagate anche le cabine. "Servirà almeno una settimana per sistemare"

Interi stabilimenti balneari finiti sott’acqua. A Rimini, nelle zone a ridosso di piazzale Kennedy, fino a spingersi verso sud in piazzale Marvelli, si sono concentrati i problemi maggiori. È qui che il mare è risalito, ma al medesimo tempo la pioggia incessante nella mattinata di ieri ha allagato diversi stabilimenti.

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Da sempre quando, c’è una mareggiata forte, la cartina tornasole la offre il Nettuno, la storica struttura in spiaggia all’altezza di piazzale Kennedy. E la mareggiata che ha colpito l’arenile tra martedì e ieri non è stata da meno. A peggiorare la situazione ci si è messa l’acqua che cadeva copiosa dal cielo.

"Non so fino a che punto ci siamo allagati per effetto del mare e quanto per la pioggia", diceva ieri all’ora di pranzo Gabriele Pagliarani, uno dei soci del bagno 26, mentre cercava di mettere ‘in secca’ i lettini. Tentativo inutile perché qui, come anche il 27 e – procedendo verso sud – le altre zone erano andate completamente sott’acqua. Nelle cabine c’erano almeno 30 centimetri di acqua. C’è chi ha messo in azione le pompe per liberare le cabine, ma tutto attorno era allagato. "È presto per fare la conta dei danni – premette Mauro Vanni presidente dei bagnini della zona sud di Rimini e delle imprese balneari di Confartigianato – Il mare è salito tanto, ma i problemi li ha creati anche la pioggia. Verso le 10,30 ne è caduta davvero tanta, la sabbia non riusciva più ad assorbirla tanto era bagnata dalle precipitazioni precedenti e dalla mareggiata. Ci siamo allagati. Anch’io ho attaccato le pompe per liberare le cabine". Intanto il mare risaliva la spiaggia facendo saltare le pedane e buttando a terra le torrette dei salvataggi.

Problemi simili si sono verificati sul resto del litorale in tutta la provincia. Da Cattolica a Bellaria il mare si è mangiato un pezzo di spiaggia, le basi degli ombrelloni vicino alla battigia isolate in mezzo alle onde. All’Afrika beach, bagni 76-77-78 di Bellaria, la mareggiata è arrivata fino alla sesta fila. Altri hanno dovuto sgomberare le cabine dall’acqua o recuperare sulla battigia parti delle passerelle. "Il mare è salito tanto – dice da Riccione Diego Casadei, presidente della cooperativa bagnini – ed è arrivato anche alle tende. Ci eravamo preparati mettendo quanto possibile al riparo le attrezzature, ma questa mareggiata si è fatta sentire. Il mare ha ‘mangiato’ parte della spiaggia, ora vedremo quanta ne restituirà nei prossimi giorni". Le zone coi maggiori problemi di erosione, da Bellaria a Cattolica passando per Riccione e Misano, sono andate in difficoltà. Non è finita. Ieri pomeriggio, il maltempo ha dato un po’ di tregua contrariamente alle previsioni. Ma per oggi resta l’allerta. "I danni non saranno tanti alla fine – riprende Vanni – Ma servirà più di una settimana per sistemare la spiaggia". Prima dell’arrivo del ciclone Boris in Riviera si pensava a come allungare la stagione dopo il 22 settembre. Oggi "saremo in spiaggia – chiude Vanni – ma per ripulire. E con questo tempo non viene più nessuno".

Andrea Oliva