Sos casa, il Comune fa da garante coi privati

Cattolica, 170 famiglie sono in attesa di un alloggio popolare. L’assessore Romeo: "Necessitiamo di 15 appartamenti a prezzi calmierati"

Sos casa, il Comune fa da garante coi privati

L’assessore ai servizi sociali Nicola Romeo: «. Siamo pronti a costruire un pacchetto di bonus con i titolari stessi degli immobili garantendoli come Comune in alcune spese e sostegno economico»

L’emergenza casa si fa sentire a Cattolica sempre di più con 170 famiglie in lizza per un alloggio popolare ma con poca disponibilità di immobili e di spazi. Nell’ultimo anno si sono liberati circa 10 appartamenti, ma troppo pochi rispetto alla domanda. L’assessore ai Servizi Sociali Nicola Romeo traccia la rotta ed annuncia un progetto in rete con le agenzie immobiliari cattolichine: "Abbiamo bisogno di case a prezzi calmierati ed abbiamo bisogno che il mercato ci dia una mano – conferma l’assessore – cerchiamo almeno altri 10-15 appartamenti dai privati, e per questo siamo pronti a costruire un pacchetto di bonus con i titolari stessi degli immobili garantendoli come Comune in alcune spese e sostegno economico laddove il privato avesse necessità di garanzie (lavoretti, ristrutturazioni piccoli, impiantistica, primi mesi di pagamento). Troppe famiglie sono senza casa a Cattolica, nonostante la nostra città offra comunque un numero di oltre 140 appartamenti popolari, un numero tra i più alti in Provincia, che però da qualche anno non basta più".

Ogni anno vi sono alcuni cambi di titolarità nell’alloggio, dunque, ma i numeri restano troppo bassi rispetto alla domanda: "Riusciamo ogni anno, in tempi brevissimi – continua l’assessore – pure a liberare dai 5 ai 10 appartamenti popolari, laddove serve anche ripristino e ristrutturazioni con interventi molto rapidi. Ma i numeri di chi è in graduatoria per una casa sono altissimi. Abbiamo bisogno che il mercato degli affitti ci diano una mano, con le agenzie immobiliari abbiamo iniziato un discorso che pensiamo possa arrivare ad un progetto concreto". In una città dove si viaggia in media anche ad uno sfratto al mese (circa una dozzina di sfratti all’anno) l’assessore conferma che il Comune poi ha anche appartamenti di propria proprietà per i casi più disperati: "Siamo riusciti ad aumentare di altri 8 alloggi i nostri appartamenti di prima accoglienza – prosegue – dove accogliamo le famiglie più in difficoltà per aiutarle in un primo momento, per i primi mesi, di grande difficoltà economica, ma facciamo quello che possiamo". Una città che dopo la stagione estiva deve tornare ad affrontare altri 8 lunghi mesi di stagione invernale con scarse possibilità di occupazione ed un’economia annuale che non sempre assorbe tutte le richieste di lavoro. Temi sui quali riflettere nei prossimi mesi e sui quali lavorare a livello politico e sociale.

Luca Pizzagalli