Riccione, 1 agosto 2022 - Era stata per loro una serata di divertimento e svago in Riviera. Questa la prima ipotesi di ricostruzione delle ultime ore delle due sorelle vittime dell’incidente alla stazione di Riccione. Secondo le primissime informazioni, Alessia e Giulia Pisanu avrebbero trascorso la notte in una discoteca di Riccione, pare il Peter Pan (video). E sarebbe stato lì che a una delle due sorelle, secondo le testimonianze alla maggiore, sarebbero stati rubati il telefono e il denaro. Lei che era "una bellissima ragazza". Dai capelli e gli occhi neri come la notte.
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Così viene descritta Giulia Pisanu da uno dei testimoni della tragedia alla stazione, che ieri mattina ha strappato alla vita le due sorelle bolognesi rispettivamente di 17 e 15 anni (foto). "Stavo ricaricando il distributore della bibite, erano le 6.40 circa, quando mi si è avvicinata una bellissima ragazza vestita di nero che mi ha chiesto qualcosa. Ma ho subito capito che non era in sé".
Così Pietro, il gestore del bar della stazione della Perla Verde ripercorre gli ultimi istanti che hanno preceduto lo schianto. Un impatto in cui il Frecciarossa che ha investito le ragazze è rimasto sventrato nel punto di collisione, per dare una cifra della violenza dell’incidente. "Mi ha detto che non aveva soldi e che le avevano rubato il telefonino...", continua il titolare. E’ stato proprio tramite il recupero del cellulare di una delle due vittime che gli inquirenti sono riusciti, grazie alla sim card , a identificare le due. "Successivamente – continua il testimone – si è allontanata e si è incontrata con un’altra ragazza che teneva gli stivali in mano, quando all’improvviso hanno attraversato e si sono dirette verso il binario 2". Erano appunto Giulia e Alessia. "Quando ho capito cosa volessero fare ho urlato. Tutti dietro di me hanno urlato". Poi, il fischio del treno e la disperata frenata del macchinista nell’estremo tentativo di evitare la tragedia. "Si è sentita una botta tremenda. Poi non ci ho capito più niente. Tutti urlavano".
Altri dettagli per ricostruire gli ultimi istanti delle due sorelle bolognesi arrivano da una dipendente del bar della stazione, che riferisce come poco prima delle 7 "mi hanno chiesto se ci fosse un bagno. Ho detto loro di no e le ho viste andare all’esterno della stazione. Dopodiché ho sentito urlare il mio titolare, una ragazza era seduta e l’altra cercava di prenderla e poi quel gran boato". Il gran boato udito anche da una donna delle pulizie della stazione: "Inizialmente ho pensato si trattasse dei soliti ragazzini che arrivano in stazione la domenica mattina di ritorno dalle discoteche e invece non è stato così. Siamo tutti senza parole, troppo spesso i ragazzi non ascoltano le raccomandazioni di stare lontano dai binari".