REDAZIONE RIMINI

Sonia Di Maggio uccisa a coltellate mentre passeggiava per strada, l'ex confessa

La 29enne aveva lasciato Rimini per inseguire il suo sogno d’amore in Salento. Ma qui ha trovato la vendetta del vecchio compagno: è stata colpita da più di 20 coltellate

Una foto di Sonia Di Maggio, la ragazza riminese uccisa ieri pomeriggio a Specchia Gallone

Rimini, 2 febbraio 2021 - Era andata via da Rimini per rifarsi una vita, per inseguire il suo nuovo sogno d’amore. In Salento, a Specchia (frazione di Minervino di Lecce), ha, invece, trovato la morte. La riminese Sonia Di Maggio, 29 anni, è stata massacrata a coltellate dal suo ex, Salvatore Carfora, un giovane di Torre Annunziata con il quale la giovane aveva avuto una tormentata storia e che aveva lasciato mesi fa.

Omicidio, la rabbia dei genitori di Sonia: "Una tragedia annunciata"

La ragazza è stata aggredita alle spalle e colpita mentre tornava a casa, dopo aver fatto la spesa con il nuovo compagno. L’assassino è stato fermato questa mattina dagli agenti del commissariato di Otranto, mentre a piedi cercava di raggiungere un treno con il quale allontanarsi dal Salento. L'uomo avrebbe ammesso le proprie responsabilità. Poco dopo la sua uscita, nel commissariato sono entrati i genitori di Sonia, arrivati questa mattina in Salento da Rimini.  

Carfora, era stato dimesso dall’ospedale psichiatrico di Aversa lo scorso giugno, era senza fissa dimora. Con precedenti penali che lo avvicinano alla famiglia del clan Gallo-Limelli-Vangoni, aveva ancora gli indumenti e lo zainetto che indossava al momento dell'omicidio quando è stato fermato dagli agenti nei pressi della stazione ferroviaria. L'arma del delitto non è stata ancora trovata.

A quanto si apprende da fonti investigative, era da poco uscito dal carcere dove era finito per aver ferito a coltellate un parcheggiatore abusivo durante una lite.

Sonia Di Maggio

L’ex non aveva mai digerito quella separazione ed era arrivato a minacciare Sonia: "Ti ammazzo", le aveva detto, secondo la prima ricostruzione fatta dagli agenti di Polizia. Così, ieri sera l’uomo di origini campane ha atteso la 29enne e il suo nuovo compagno al ritorno dalla spesa e li avrebbe sorpresi a pochi passi dall’abitazione dove la coppia avrebbe voluto coronare il suo sogno d’amore.

All’improvviso l’uomo si è presentato ai due e ha estratto un coltello: a quel punto Sonia Di Maggio ha protetto il fidanzato dall’ex, facendogli scudo col proprio corpo.

La lama però ha infierito sul collo, sul petto, all’addome. E non le ha lasciato scampo. La giovane è caduta a terra, ricoperta di sangue mentre il fidanzato e alcuni passanti cercavano di soccorrerla e davano l’allarme.

Ma per Sonia non c’era nulla da fare: moriva pochi minuti dopo essere arrivata in ospedale, ennesima vittima di un femminicidio mentre lui, l’assassino ieri sera era ancora in fuga. E due famiglie, all’improvviso, sprofondavano nel dolore più atroce.

Il racconto del compagno in tv: "Colpita da più di 20 coltellate"

E' terribile il racconto di Francesco Damiano, 29 anni carpentiere, il nuovo compagno di Sonia, in diretta Tv a Mattino Norba: "Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui, l'ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c'era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra". 

Damiano racconta di avere riconosciuto ieri sera l'omicida, perchè l'aveva visto più volte sui social: "Non accettava che lei lo avesse lasciato, le mandava messaggi", precisa. Proprio sui social il carpentiere aveva conosciuto Sonia, circa un anno fa, e i due stavano insieme da un mese.  

Il dolore degli amici di Sonia

"Non è il momento, non voglio parlare, mi spiace, ma le chiudo il telefono". Poche e decise parole dette con voce ferma. Dall’altro capo dell’apparecchio c’è lei, la madre di Sonia Di Maggio, quella figlia avuta da giovane. La donna vive ancora a Rimini dove era cresciuta anche Sonia e dove la vittima ha lasciato tanti amici. Ha la voce spezzata dalle lacrime Sarmio Severini, che è stata tra le migliori amiche di Sonia fino a quando la ragazza non ha lasciato Rimini. "Ci eravamo conosciute due anni fa, per caso. Ci dividevano due anni di distanza: io ne ho 27". Ci sono stati anni in cui Sarmio - che ha origini indiane - e Sonia hanno passato tantissimo tempo insieme. "Ricordo quando andavamo in giro insieme a consegnare i curriculum in hotel e bar, quando Sonia era in cerca di lavoro come barista. Quanti chilometri abbiamo macinato insieme... Si partiva dalla fontana dei quattro cavalli in piazzale Fellini e si arrivava fino a Miramare".

E poi le serate insieme alle altre amiche, passate in spiaggia e nei locali. "Sonia era una persona solare, era impossibile non volerle bene". Ieri sera il telefono non ha più smesso di squillare, dopo la tragedia. "Io e lei ci eravamo un po’ perse di vista, quando aveva lasciato Rimini. Ci sentivamo ancora ogni tanto per messaggio. E poi, ieri sera... Chi l’ha uccisa è un mostro".

E’ sotto choc anche Mary Nanna: "La conoscevo da quando eravamo ragazzine, ci siamo conosciute a Casa Pomposa e abbiamo frequentato l’Einaudi, poi lei non ha terminato perché ha preferito fare la scuola per segretaria d’albergo. La madre ne aveva preso in gestione uno, in viale Regina Elena. L’ultima volta che l’ho sentita era ottobre, Sonia era a Roma disperata perché c’era il lockdown e il nonno, al quale era molto legata, stava male e lei non poteva vederlo non potendosi muovere. Credo che fosse lì a casa di un amico. Sonia era una persona che si fidava molto, per certi versi molto ingenua. Diverse volte le ho detto, quando viveva ancora qui a Rimini, che forse bisogna fidarsi un po’ meno di certe persone. Comunque di questo ragazzo di Napoli, quello che sembra l’abbia uccisa, non mi ha mai detto niente: ho saputo della sua esistenza stasera, quando mi hanno chiamato per dire che c’era stata questa tragedia immensa".