Quattro anni di reclusione. È la condanna chiesta dalla pubblica accusa nei confronti di L.C., ex commercialista riminese a processo per appropriazione indebita pluriaggravata in continuazione dopo la ’sparizione’ di quasi 400mila euro, denaro che i suoi assistiti gli avevano consegnato nelle mani affinchè provvedesse a pagare per loro le tasse. Soldi, invece, che nelle casse dello Stato non sono mai arrivati e sono finiti, chissà dove, nelle tasche del commercialista sul quale pesa anche un provvedimento del suo stesso Ordine professionale in attesa della sentenza del processo. La vicenda aveva avuto inizio quando i titolari di una parafarmacia (costituisi parte civile tramite l’avvocato Luca Brugioni) avevano ricevuto una cartella dell’Agenzia delle entrate che richiedeva il pagamento di tasse per migliaia e migliaia di euro. I due si ero subito rivolti al professionista di fiducia (difeso dall’avvocato Piero Venturi) al quale avevano subito chiesto spiegazioni dell’accaduto. Erano convinti che si trattasse di un errore, visto e considerato che gli avevano consegnato 211mila euro per essere in regola con la dichiarazione dei redditi. E stessa amara sorpresa era toccata a un imprenditore, titolare di un’azienda di soccorso stradale. Segnalazioni che avevano messo in moto gli accertamenti. Da parte sua, l’imputato si è difeso sostenendo di aver agito in quel modo perché diventato vittima del ricatto di una sua ex cliente: quest’ultima, dopo aver scoperto un errore commesso dal professionista riminese, avrebbe iniziato a presentargli richieste di denaro sempre più sostanziose con cui pagare il suo silenzio.
CronacaSoldi della tasse spariti nel nulla Alla sbarra l’ex commercialista