Sindacati al fianco degli ex frontalieri

Il governo deve risolvere il problema della doppia tassazione dei pensionati frontalieri a San Marino, denunciato dalla deputata Federica Onori. Sindacati italiani e sammarinesi patrocinano ricorsi fino alla Corte di Cassazione.

Sindacati al fianco degli ex frontalieri

Sindacati al fianco degli ex frontalieri

"Il governo si attivi per risolvere il problema del doppio prelievo fiscale a cui continuano ad essere sottoposti i pensionati che hanno lavorato come frontalieri a San Marino". La storia è nota. Anzi, di più. A farsi sentire ora è la deputata di Azione Federica Onori, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione a risposta scritta ai ministri dell’Economia e degli Esteri. "C’è una Convenzione sottoscritta da Italia e San Marino – aggiunge – che prevede che le pensioni di sicurezza sociale debbano essere tassate in un solo Stato. Tuttavia, come denuncia il Comites San Marino, per problemi legati alle diverse interpretazioni del concetto di pensioni di sicurezza sociale, ancora oggi permane la realtà della doppia tassazione. Una vicenda surreale, a cui occorre trovare una soluzione, passando dalle dichiarazioni di intenti ai fatti, come rimarcato all’incontro avvenuto in videoconferenza con il presidente del Comites Alessandro Amadei. Il governo avvii perciò quanto prima un tavolo tecnico bilaterale ad hoc che possa risolvere con mutuo accordo tra gli Stati difficoltà o dubbi di interpretazione legati alla Convezione. Si tratta di porre fine a un’ingiustizia che mette in forte difficoltà migliaia di pensionati ex frontalieri". E, intanto, Cgil Rimini e Csdl patrocinano i ricorsi per i propri iscritti. "Abbiamo deciso di patrocinare congiuntamente i ricorsi di nostri iscritti storici – dicono i sindacati italiani e sammarinesi in coro – fino alla Corte di Cassazione, se necessario. Il primo intervento è stato l’opposizione agli avvisi bonari inviati dall’Agenzia delle Entrate, la quale ha invece riconfermato le proprie tesi, come era prevedibile". In questa seconda fase di tutela, "ci siamo costituiti in giudizio contro l’Agenzia delle Entrate e siamo in attesa che si esprima la competente Corte di Giustizia Tributaria. Seppure la strada sia lunga e non garantisca il risultato auspicato, riteniamo che vada percorsa fino in fondo per giungere ad un pronunciamento dell’Autorità giudiziaria in materia fiscale. Resta il rammarico per il fatto che il compito di dirimere controversie di questa natura competerebbe ai due governi, i quali invece sono colpevolmente silenti".