Signor Berlini, da otto anni ogni mattina all’alba passeggia sulla spiaggia. Come è nata questa abitudine?
"È iniziato tutto il giorno dell’Epifania del 2016. Ero appena andato in pensione. Quella mattina mi sono svegliato presto, prima del solito. Ho guardato fuori dalla finestra e il cielo stava schiarendo. Ho deciso di uscire, così, su due piedi. Quando sono arrivato sulla spiaggia e ho visto il sole che sorgeva, sono rimasto senza parole. Da allora è diventato un appuntamento quotidiano, come un rito".
Pioggia, vento, neve, caldo: non ha mai smesso?
"Mai. Beh, a parte il periodo del Covid, quando non si poteva uscire. Per il resto, non mi ha fermato niente. Certo, ci sono mattine in cui il vento ti taglia la faccia o la pioggia ti inzuppa, ma l’alba vale sempre la pena. Ogni giorno è diversa: a volte c’è una striscia di nuvole che lascia passare un raggio di luce, altre volte è un’esplosione di colori. Anche nelle giornate grigie, c’è una magia. Si può riscoprire il mare per quello che è, ogni volta nuovo e diverso".
Sua moglie Marisa le chiede: “Ma non stai meglio a letto?”. Che cosa le risponde?
"Ride, ogni volta che me lo dice. Io le rispondo sempre: “Marisa, io lì mi sento vivo”. Dormire è bello, ma vedere il sole che nasce sul mare è un regalo quotidiano. E poi, quando torno a casa, sono di un umore migliore. Mi sento rinvigorito".
Il suo percorso è sempre lo stesso?
"Sì, parto da casa mia, in via Verga, e arrivo fino a piazzale Kennedy. Cammino lungo la battigia, con i piedi vicino all’acqua. Mi piace sentire il rumore delle onde. Poi torno indietro e mi fermo da Sbionta per un caffè. Ormai mi conoscono anche lì. Sono cinque chilometri al giorno, non male per uno della mia età. Ho 85 anni, e camminare ogni giorno mi aiuta a sentirmi ancora in forma".
Ha gestito per tanti anni il bar Rimini. Le manca la vita di allora?
"È stata una vita intensa. Sempre in mezzo alla gente, tra caffè, chiacchiere e risate. Il bar era un punto di riferimento, ci passava tutto il quartiere. Ma ora mi godo questa solitudine. Il rumore del mare, i gabbiani che volano bassi, i miei passi sulla sabbia: è un modo per ritrovare me stesso. Dopo tanti anni in mezzo al caos, un po’ di tranquillità ci voleva. Ecco, io sto riscoprendo il mare, libero da aspettative".
Le capita mai di incontrare qualcuno durante la passeggiata?
"Ogni tanto sì, e quasi sempre mi riconoscono. “Oh, bar Rimini” mi dicono. È bello vedere che la gente si ricorda di me. Ma non mi pesa stare da solo. Anzi, credo che quella solitudine mi aiuti a riflettere, a fare ordine nei pensieri".
Non sente il desiderio di avere compagnia?
"Ci ho provato con il mio cagnolino, ma a lui non piace. Preferisce restare a casa, vicino al termosifone! E va bene così, è la mia routine e la vivo con passione. Non mi serve molto di più".
Come si veste per queste passeggiate?
"Niente di speciale. Un abbigliamento normale, comodo. Dipende dalla stagione: d’inverno giacca a vento e berretto, d’estate un paio di pantaloni leggeri. Non mi interessa l’apparenza, quello che conta è come mi sento dentro".
Se dovesse descrivere l’alba con una sola parola, quale sarebbe?
"Meraviglia. Ogni giorno è un regalo. Non c’è nulla di più bello che iniziare la giornata con quella luce, quel senso di pace. Finché avrò gambe per camminare, continuerò a farlo".