Sigismondo d’oro. Mario Guaraldi, editore e faro per la cultura

Riconosciuti decenni di lavoro appassionato e una visione improntata alla libertà di pensiero. Il suo impegno per la diffusione di idee ha contribuito a trasformare la città. La cerimonia al teatro Galli il 20 dicembre.

Sigismondo d’oro. Mario Guaraldi, editore e faro per la cultura

Mario Guaraldi

Pioniere e innovatore. Un intellettuale che ha segnato la storia dell’editoria nazionale per le sue scelte al di fuori degli schemi. A Mario Guaraldi la città riconoscerà il Sigismondo doro, nella cerimonia che si svolgerà nei giorni che precederanno le festività natalizie. Il 20 dicembre al teatro Galli andrà in scena la premiazione che vedrà ricevere il Sigismondo d’oro oltre che a Guaraldi all’istituto Maccolini, la storica residenza per anziani che si trova nel cuore della città e da oltre 124 opera al servizio degli altri e alla cura delle persone più fragili. Il Maccolini era già stato citato dal sindaco Jamil Sadegholvaad quale meritevole del premio. Ieri con l’ufficializzazione di Guaraldi, si sa anche li secondo soggetto che riceverà il Sigismondo d’oro.

Il lungo viaggio nell’editoria di Mario Guaraldi iniziò oltre mezzo secolo fa. Era il 1971 quando a Firenze uscì un’unica collana che si chiamava ‘Ipotesi’. Erano gli anni delle battaglie sindacali, del piombo, degli interrogativi di una società in cerca d’autore sospesa tra ‘Passato e futuro’ e confinata in un ‘Presente imperfetto’, non a caso due delle tre sezioni di ‘Ipotesi’.

Guaraldi affrontò quella sfida assieme a giovani ricercatori quali Bechelloni, Caciagli, Baldacci e a giovani designer tra cui Andrea Rauch. Fu un’esperienza dirompente nell’editoria nazionale, con titoli che rompevano schemi, con titoli che lasciavano capire lo slancio di quel progetto: da ‘Il calcio come ideologia’, a ‘La dialettica dei sessi’, fino alla ‘Guida all’educazione non repressiva’. Arrivarono anche le prime traduzioni di autori stranieri portando le cronache nazionali a parlare di questa piccola casa editrice. Ma lo stare fuori dagli schemi comportò un prezzo alto da pagare. Otto anni più tardi l’editore deve abdicare. Per Guaraldi si apre una fase nuova, non una ritirata. Si trasferisce a Genova e si trova a rilanciare le figurine dell’Olandesina. Ma la passione cova e in poco tempo ecco una nuova esperienza con una casa editrice degli spettacoli. Sono gli anni del balletto contemporaneo e del ritorno in riva all’Adriatico dove per due anni dirige gli spettacoli del Meeting di Rimini.

Gli anni Ottanta sono una parentesi che si chiude nel 1991 con le bombe in Iraq. Guaraldi riappare come editore con due titoli forti: ‘Baghdad, la guerra e oltre’, a firma di Roberto Formigoni e dell’ex leader dell’Unione dei marxisti-leninisti Aldo Brandirali; e ‘Con questa tonaca lisa’ di don Oreste Benzi, il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Quello con Don Oreste resta un legame forte che ha segnato la vita dell’editore.

E’ nei primi anni Novanta che Guaraldi scopre nuovi talenti quali Davide Rondoni, Alessandro Zignani, Guido Conti. Poi nel 1996 avviene un’altra rivoluzione e l’editore decide di imboccarla prendendo la strada del web, mettendo il proprio catalogo in rete. Nel luglio 2000 l’editore cede la maggioranza della casa editrice al Gruppo Logos di Modena, ma un paio di anni più tardi una cordata di imprenditori riminesi riacquista la maggioranza e riporta la casa editrice a Rimini. L’avventura può continuare sia con pubblicazioni cartacee che digitali. Sono gli anni dei grandi progetti dei libri che segnano la storia della casa editrice quali ‘La mia Rimini di Fellini, ad esempio, ma soprattutto il ‘De Re Militari’ di Roberto Valturio, quello che viene definito l’unico vero omaggio e contestualmente l’addio a Gutemberg, con la pubblicazione facsimilare dell’editio princeps del 1472.

Una lunga storia e un lavoro incessante che oggi la città gli riconosce con il Sigismondo d’oro.