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"Si sballano con i medicinali, ma rischiano così di morire"

A luglio due ragazzini non si sono più svegliati "Associano le sostanze ad alcol e cannabis"

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"Purtroppo non sono sorpreso dal fatto che un festino a base di metadone abbia portato in rianimazione un ragazzino di soli 15 anni. A Terni, in luglio, due suoi coetanei, sempre per il metadone, sono morti". Antonio Boschini è il responsabile del Centro medico della comunità di San Patrignano. "Anche nella giornata di ieri ho visitato tre ragazzi, due di questi sono minorenni. A San Patrignano abbiamo due centri per minori. Attualmente sono circa una quarantina i giovani con meno di 18 anni presenti a Sanpa, ma il loro numero è in aumento e presto dovremo realizzare il terzo centro".

Quanto accaduto al ragazzo dopo il festino non è un caso isolato. "La cannabis e l’abuso di alcol, che personalmente mi spaventa molto, sono le cause principali che portano i ragazzi in comunità. Ma associati a questi stiamo notando un ricorso ad altre sostanze. Ad esempio si cercano farmaci derivanti da oppiacei. Stiamo parlando di medicinali comuni, ma i cui effetti sui ragazzini possono esser molto pericolosi. Si abusa di codeina, ossicodone, ed anche di metadone che è pericolosissimo". Gli effetti del metadone difficilmente sono noti ai ragazzi, soprattutto se la ‘conquista’ viene vista come la possibilità di sballarsi un po’.

"A Terni i due ragazzini che giocavano a pallone all’oratorio, dopo averne abusato sono tornati a casa per andare a dormire. Gli effetti si sono visti nella notte, tanto che il decesso è arrivato nel sonno. L’effetto dunque non è immediato come accade invece con droghe come l’eroina, ad esempio".

L’abuso immediato può quindi portare a conseguenze terribili.

"Nel caso in questione apprendo che si è trattato di un ritrovamento di metadone. Ma sappiamo bene che c’è anche un commercio illegale. Tant’è che a Terni era stato venduto ai ragazzi da chi aveva ricevuto la dose. Con i soldi intascati, il venditore di metadone aveva poi acquistato cocaina. Tanti anni fa la quantità di metadone veniva data dal medico alle persone seguite, e doveva essere consumata sul posto. Oggi accade che i Sert si affidino a chi si comporta bene, dando dosi da portare a casa. Soprattutto con il lockdown e la difficoltà di accedere ai servizi, questa modalità è aumentata".

A San Patrignano, prosegue Antonio Boschini, "purtroppo vediamo arrivare ragazzi dai 15 anni in su. Giusto nella giornata di ieri ne ho accolto uno di 16 anni. E’ giovanissimo, ma è da quattro anni che fa uso di cannabis".

Andrea Oliva