FRANCESCO ZUPPIROLI e DANIELE PETRONE
Cronaca

Sesso con la 14enne, Davoli si difende: "Lei mi ha sedotto, ho ceduto dopo 15 anni di castità"

L’educatore di Cl ha fornito al giudice la propria versione della relazione con la 14enne. Indagato per violenza sessuale ha ammesso i rapporti. Chiesti per lui i domiciliari

Nel tondo, Andrea Davoli

Nel tondo, Andrea Davoli

Rimini, 24 agosto 2023 – Non si è sottratto Andrea Davoli dal rispondere ieri mattina a tutte le domande rivolte lui nel corso dell’interrogatorio fiume durato oltre un’ora al carcere di Pordenone, dove il memores originario di Reggio Emilia si trova da sabato scorso perché indagato per violenza sessuale su minore. Davoli, insegnante di religione 52enne nonché educatore di Cl (già sospeso dai propri incarichi a seguito dell’indagine nei suoi confronti) è stato arrestato per aver consumato con una 14enne a lui affidata durante un ritiro spirituale a Rimini un rapporto sessuale completo. Il primo di una serie che ieri davanti al gip del Tribunale di Rimini Vinicio Cantarini (in videocollegamento) l’indagato ha ammesso di aver avuto con la 14enne di cui era il mentore spirituale.

Andrea Davoli, difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti, infatti ha ammesso la propria relazione ’clandestina’ con la ragazzina, sostenendo di essere stato lui, sotto le pressioni e le avances sempre più insistenti della giovanissima, a venire sedotto. Il 52enne, sempre secondo la versione che l’indagato ha fornito al giudice durante l’interrogatorio, avrebbe osservato "per 15 anni" quel principio di castità dei memores domini a cui Davoli apparteneva, crollando però lo scorso aprile durante il ritiro spirituale a Viserbella di Rimini, che culminò poi nel rapporto sessuale che a seguito dell’indagine condotta dalla Procura di Rimini, nella persona del sostituto procuratore Davide Ercolani, è emerso che Davoli abbia consumato nella propria camera con la ragazzina 14enne.

Durante l’udienza nell’aula bunker del carcere di Pordenone, il legale difensore Liborio Cataliotti avrebbe quindi avanzato, in ragione della versione fornita, la richiesta di trasferimento dell’indagato agli arresti domiciliari – nella casa dei genitori a Caorle –, producendo una serie di documenti "per provare la decadenza dei termini cautelari essendo il mio assistito già stato sospeso da ogni attività – così l’avvocato Cataliotti –. Il giudice ( il gip Vinicio Cantarini, ndr ) si è riservato di decidere in merito alla misura da applicare e chiederà il parere al sostituto procuratore che ha fondato la misura ( il pm Ercolani, ndr ).

Detto questo, tutti gli atti sono stati già trasmessi alla Procura di Reggio Emilia per competenza territoriale, che continuerà a indagare sul caso".

Lo stesso legale rivela poi di "aver ricevuto decine di e-mail di solidarietà a Davoli. Si tratta di persone che lo conoscono, in prevalenza nell’ambito della comunità religiosa". Fedeli a lui vicini che non credono alla sua colpevolezza. "Ci sono anche tanti genitori – non solo dell’Emilia-Romagna, ma anche di fuori regione – che lo ringraziano per quanto ha fatto per i loro figli come educatore. E la maggior parte conclude queste lettere dicendo che stanno pregando per lui".