REDAZIONE RIMINI

Serra Yilmaz al Galli: "Voglio scoprire la città del maestro Fellini"

L’attrice è tra i protagonisti di ‘Magnifica presenza’, adattamento del film di Ozpetek che sarà in scena da domani a domenica.

Serra Yilmaz sarà a Rimini per ‘Magnifica presenza’

Serra Yilmaz sarà a Rimini per ‘Magnifica presenza’

di Federico Tommasini

Dal grande schermo al palco del teatro Galli. Domani, sabato (ore 21) e domenica (ore 16) arriva a Rimini Magnifica presenza, adattamento teatrale del film di Ferzan Ozpetek. Un viaggio nella mente di Pietro, un giovane pasticciere che si trasferisce a Roma per diventare attore e in grado di vedere e sentire alcuni fantasmi che abitano con lui la nuova casa. Tra i protagonisti c’è Serra Yilmaz che condividerà il palco con Tosca D’Aquino, Erik Tonelli e altri grandi attori.

Yilmaz, per lei qualeè la differenza tra cinema e teatro?

"Sono due modi di lavorare totalmente diversi perché nel cinema si recita per la macchina da presa, nel teatro per un pubblico dal vivo. Nelle pellicole si crea un microcosmo, invece a teatro siamo sempre in questo mondo, nello stesso momento e soprattutto in contatto con il pubblico".

Cosa ama del teatro?

"Proprio il contatto con il pubblico, per questo sono sempre stata criticata dai colleghi perché non amo troppo fare le prove".

Perché?

"Le prove servono a trovare il contatto con il personaggio da interpretare: io questa relazione la sento solo grazie al contatto con il pubblico. Tutto questo è scocciante per gli altri, lo ammetto".

Se dovesse scegliere, macchina da presa o pubblico dal vivo?

"Rispondo con una domanda: lei preferisce mamma o papà? Sono mondi diversi, ma li amo entrambi".

Come racconterebbe ‘Magnifica presenza’?

"È uno spettacolo divertente e leggero, con dei passaggi che dovrebbero far riflettere: ciascuno ci può trovare quello che vorrebbe vedere e pensare. Il finale poi lascia la libertà al pubblico di tenere dentro di sé ciò che preferisce".

Ci sono differenze tra il film e lo spettacolo?

"Sono tantissime, anche perché a teatro abbiamo improvvisato molto, anche nella storia stessa ci sono differenze. Sul testo abbiamo collaborato tutti insieme".

Chi è il suo personaggio?

"Io sono una capo comica di una compagnia teatrale che tra i fantasmi è quella più cosciente di ciò che succede e capisce un po’ prima rispetto agli altri l’avvicendarsi delle situazioni".

Lei ha lavorato tanto con Ozpetek, molti la definiscono la sua ‘musa’.

"Ed essere la musa di chiunque è una bella scocciatura: non è mai una verità assoluta. Uno può essere una musa una, due, tre o quattro volte o non esserlo più. Non può essere una cosa fissa nel tempo, ci sono dei momenti in cui sarà qualcun altro ad esserlo. Quindi trovo che questo appellativo sia una semplificazione troppo pesante e fissa da portarsi dietro".

Com’è lavorare con lui?

"A lui piace divertirsi e questo è molto bello per tutti, sia a teatro che al cinema".

Prima volta a Rimini?

"Sono già venuta una volta per visitare il Museo della città, ma non ho avuto la possibilità di visitare Rimini. Per me questa sarà la volta della scoperta della città".

Però conosce Fellini.

"Certamente, amo tutti i lavori del maestro. L’altra notte in tv, girando canale mi sono imbattuta ne ‘Le notti di Cabiria’. Era già iniziato da un po’, ma non ho potuto che guardarlo lo stesso con stupore fino alla fine. Fellini è sempre stato grandioso, mi lascia sempre grande nostalgia dei film in bianco e nero con gli interpreti favolosi e magnifici". Prima di salire sul palco avete un rito speciale?

"Andiamo sul classico: ci mettiamo in cerchio prendendoci per mano e ognuno deve toccare il sedere dell’altro. Una tradizione simpatica che ci dà la carica per recitare".