Cameriere morto per infezione: cos’è la sepsi, sintomi e mortalità

Si tratta di una sindrome clinica caratterizzata da un'abnorme risposta dell'organismo al passaggio nel sangue di microrganismi patogeni. Alto il tasso di mortalità

Sepsi, sintomi e diagnosi

Sepsi, sintomi e diagnosi

Rimini, 19 luglio 2023 - La notizia del cameriere di un hotel di Bellaria Igea Marina morto di sepsi ha destato scalpore e solleva molti interrogativi. Com'è possibile che sia morto per una ferita al piede mal curata, quando fino alla sera prima stava bene, aveva lavorato regolarmente ed era addirittura uscito a mangiare una pizza? E cos’è esattamente l'infezione che l'ha ucciso?

Cos'è la sepsi

La sepsi è una sindrome clinica caratterizzata da un'abnorme risposta Infiammatoria Sistemica (SIRS), messa in atto dall'organismo in seguito al passaggio nel sangue di microrganismi patogeni provenienti da un focolaio sepsigeno. La sepsi è una condizione potenzialmente molto grave, che passa attraverso stadi di gravità crescente e come tale necessita di un immediato trattamento medico. La definizione: la sepsi è una "disfunzione d'organo potenzialmente letale, causata da una risposta disregolata dell'organismo a un'infezione". Le complesse interazioni tra il microrganismo infettante, il sistema immunitario dell'ospite, le risposte infiammatorie e la coagulazione influenzano l'esito nella sepsi.

Sintomi della sepsi e lo choc settico

La sintomatologia clinica della sepsi è sostenuta dall'interazione tra i prodotti tossici dell'agente eziologico (batteri, virus, miceti) e la risposta dell'ospite. Questi sintomi sono piuttosto aspecifici e comprendono febbre, tachicardia, iperventilazione, discromie cutanee e aumento della frequenza respiratoria. Nell'ultimo e più grave stadio, lo choc settico, i segni e i sintomi caratteristici della sepsi severa si sommano a una pressione sanguigna estremamente bassa (ipotensione severa).

Alto tasso di mortalità

E' sicuramente meno conosciuta di altre malattie letali, ma in realtà ha un tasso di mortalità cinque volte superiore all'ictus e dieci volte all'infarto. A causa della sua natura particolarmente aggressiva e multifattoriale, la sepsi conduce rapidamente a morte e costituisce la principale causa di decesso nelle terapie intensive non coronariche di tutto il mondo, con tassi di letalità che vanno dal 20% per la sepsi al 40% per la sepsi grave, ad oltre il 60% per lo shock settico: cumulativamente, nel mondo muoiono per sepsi circa 1.400 persone al giorno. Dal 2013, proprio per aumentare la consapevolezza nella popolazione, è stata istituita la giornata mondiale della sepsi, il 13 settembre.

Il ritardo nella diagnosi

La diagnosi tempestiva è fondamentale per la gestione della sepsi, come l'inizio di una corretta terapia precoce è fondamentale per ridurre la mortalità da sepsi grave. Uno dei problemi da affrontare per una gestione adeguata del paziente settico è il ritardo nell'assegnazione del trattamento corretto che fa seguito alla diagnosi.

Sepsi e setticemia: le differenze

In passato la malattia era anche chiamata setticemia (dal greco antico σηπτικός, sēptikós) ed era considerata una condizione di iper-infiammazione e coagulabilità, con conseguente danno cellulare e squilibri della circolazione. Al giorno d'oggi il termine setticemia indica invece lo specifico caso in cui la sepsi è accompagnata da batteriemia (sepsi batteriemica) invece che da altri tipi di infezione, anche se a volte viene utilizzato impropriamente come sinonimo di sepsi.