Evitare le classi ridotte all’osso, settimana corta e riorganizzazione dei plessi. Il segretario di Stato all’Istruzione Teodoro Lonfernini è pronto a far cambiare passo alla scuola di San Marino. Il suo piano, il ministro sammarinese, l’ha presentato in Commissione. E sarà da realizzare in due anni. "Abbiamo puntato a un fattore di riorganizzazione per il prossimo biennio – dice – Gli effetti che il calo demografico produce nel sistema dell’istruzione
saranno sicuramente una delle principali sfide a livello di sistema e della mia segreteria di Stato. Ci siamo concentrati fin da subito nel visitare tutti i plessi scolastici. Abbiamo rilevato delle criticità rispetto alle condizioni di sicurezza. Per evitare classi eccessivamente ridotte e per ottimizzare gli interventi di adeguamento, abbiamo attivato un gruppo di lavoro con la Segreteria per il Territorio per interventi a breve, medio e lungo termine". Il tutto in numeri.
"L’attuale sistema dell’infanzia conta di 14 plessi – dice – Si prevede che nel 2029-2030, gli iscritti saranno intorno ai 500, meno della metà attuale, portando la riduzione dei plessi a sei o sette. Le elementari contano 13 plessi. Si prevede che nel 2034-2035, gli iscritti alle elementari siano di 150 per ogni anno scolastico. E’ evidente che sia necessario programmare una graduale riorganizzazione dei plessi. I primi interventi più urgenti dovranno essere proposti entro il 28 febbraio prossimo. Andranno aggiornati gli staff di direzione e i centri di documentazione garantendo una struttura più forte, sull’aggiornamento dei criteri di frequenza a nidi e infanzia, e implementazione delle attività extra scolastiche, sostenendo la famiglia nel ruolo educativo senza sostituirsi ad essa".
Poi settimana corta e accordo di associazione con l’Unione Europea. "Dovranno essere prese decisioni definitive sui progetti sperimentali – sottolinea il segretario di Stato all’Istruzione – Poi lavorare all’avvio di una sperimentazione sulla settimana corta. Questo è un progetto che ha già avuto una forma di interrogazione nei confronti delle famiglie. Abbiamo chiesto alle famiglie delle medie se sono favorevoli, la maggioranza ha risposto assolutamente sì, il 75% dei sentiti. Dovranno inoltre essere aggiornati i programmi formativi in coerenza con il nostro percorso di associazione con l’Ue. Importante la sinergia con l’Italia, che si è rafforzata ulteriormente dopo l’incontro del 28 novembre scorso con il ministro Valditara".