REDAZIONE RIMINI

SCUOLA BERTOLA

L’idea dell’intitolazione: i ragazzi hanno chiesto all’assessore Bragagni quali sono i criteri

SCUOLA BERTOLA

SCUOLA BERTOLA

Davanti all’ingresso principale della nostra scuola ‘Aurelio Bertola’ in via Euterpe c’è una rotonda alla quale vorremmo dare un nome. Ma come avviene il processo di intitolazione? Lo abbiamo chiesto all’assessore alla Toponomastica Francesco Bragagni del Comune di Rimini, il quale ha accolto la richiesta di proposta di intitolazione promossa come iniziativa di educazione civica ‘Diamo un nome alla nostra rotonda’, visitando la nostra scuola e incontrando gli studenti.

Prima di tutto ci è stato chiarito il concetto di toponomastica e la sua etimologia: la toponomastica (il termine deriva dal greco tópos, ‘luogo’, e ònoma, ‘nome’) è la scienza che studia la denominazione delle aree destinate alla pubblica circolazione (vie, viali, piazze, larghi, giardini). Le ragioni che conducono all’attribuzione di un nome sono, soprattutto, di ordine geografico, storico, culturale e sociale. Essenzialmente è da tali ragioni che, infatti, scaturisce l’esigenza di tramandare nel tempo la memoria di determinati luoghi, persone o eventi, ritenuti particolarmente significativi per la collettività. Successivamente ci è stato spiegato che nessuna strada o piazza o rotonda può essere intestata a persona che non sia deceduta da almeno dieci anni; tuttavia, può essere prevista una deroga al divieto di cui sopra, quando si tratti di persone che abbiano riportato particolari meriti per la Repubblica Italiana, consentendo l’intitolazione di luoghi pubblici e monumenti a persone decedute da meno dieci anni.

I nuovi nomi da assegnare devono essere strettamente legati alla città ed al suo territorio o di tale rilevanza nazionale per cui la scelta della denominazione sia indicativa dell’interesse della comunita; deve essere, quindi, valutata l’omogeneità e la congruenza dell’intitolazione con le caratteristiche dei toponimi già presenti e denominati in prossimità dell’area, in maniera da individuare una zona sulla base della onomastica stessa; infine le nuove denominazioni non dovranno apportare modifiche ai nomi di aree di circolazione già esistenti, al fine di non variare l’assetto territoriale già consolidato ai fini toponomastici e storici e non apportare disagi ai cittadini residenti. Sulla base di tali criteri siamo andati alla ricerca dei nomi presenti nella nostra zona e abbiamo notato che molti dei nomi ai quali avevamo pensato non rispondevano a questi criteri, o perché appartenenti a persone ancora in vita o perché già assegnati.

Abbiamo scoperto l’esistenza di nomi che non conoscevamo e ci siamo chiesti il motivo dell’intitolazione; ci siamo guardati intorno, alla scoperta di targhe e nomi ai quali prima non avevamo fatto neppure caso.

Insomma, sarà difficile trovare il nome giusto, ma avere la possibilità di proporlo ci fa sentire grandi e parte di una comunità che riconosce l’importanza della memoria come veicolo di valori collettivi a fondamento della nostra società.

Gli alunni di I B