Scoppia il ’caso Bevitori’: bufera in Consiglio

Il segretario di Stato risulta ancora amministratore unico di una società e questo, per legge, è incompatibile con l’incarico governativo

Scoppia il ’caso Bevitori’: bufera in Consiglio

Il segretario di Stato al Lavoro Alessandro Bevitori

In Consiglio grande e generale piomba il ‘caso Bevitori’. Alta la tensione ieri alla ripresa dei lavori. A tenere banco è la polemica che si consuma attorno al segretario di Stato al Lavoro, Alessandro Bevitori. A sollevare la questione è Giovanni Zonzini di Rete. "Il Segretario Bevitori – dice dai banchi dell’opposizione – è amministratore unico di una società di costruzioni edili. La legge dice che in questo caso bisognerebbe dimettersi dalle cariche entro cinque giorni a pena di decadenza.". Di qui la richiesta "all’aula di prendere atto della decadenza del segretario di Stato". Dura la replica di Michele Muratori di Libera. "Voi cadete su una quisquilia – dice rivolgendosi a Rete – E’ una situazione patetica. Questo denota il vostro dilettantismo ed è l’ennesima prova di quello che siete e del perché voi alle ultime elezioni siete riusciti a perdere il 12%".

Il dibattito si scalda e la Reggenza invita a moderare i toni. "Non deve mai venire meno il rispetto nel rivolgersi ai colleghi di Consiglio – osserva Gaetano Troina di Domani Motus Libera – Ci sta nel confronto politico esprimersi in maniera veemente, ma quando viene sollevata una problematica c’è modo e modo di rispondere".

A fornire dei chiarimenti è lo stesso Bevitori. "Le dimissioni sono state rassegnate nei tempi previsti dalla legge – precisa – ovvero entro i cinque giorni. Sono del 25 di luglio. Il giuramento è stato il 22 luglio. L’assemblea dei soci è stata convocata il 20 agosto. C’è stata l’assemblea dove è stato nominato un nuovo amministratore unico. Dopo di che ci sono i tempi tecnici di registrazione e di aggiornamento. Una segnalazione è giusto farla. L’opposizione deve fare questo. Nessuno ha nulla da obiettare. Ho già fornito alla Segreteria istituzionale tutti i documenti che confermano il rispetto delle leggi".

Aggiunge Silvia Cecchetti del Psd: "La norma prevede che se ci sono incompatibilità il membro del Congresso di Stato deve formalizzare le dimissioni entro 5 giorni. Cosa che il Segretario ha fatto puntualmente. Poi non c’è scritto altro. Sfido chiunque a fare l’assemblea della società entro cinque giorni". "Da parte del collega Muratori arriva un attacco che definirei penoso – puntualizza Emanuele Santi di Rete – La reazione che abbiamo visto ci fa capire che tutto liscio forse non è andato. Credo che il governo debba fornire gli elementi che abbiamo chiesto". Sulla questione viene presentato un ordine del giorno sottoscritto da parte di tutte le forze di opposizione con cui viene chiesto di mettere a disposizione dell’aula tutta la documentazione sul caso.