Rimini, 14 settembre 2021 - Erano venuti a Rimini alla fine di agosto, per godersi due settimane tra spiaggia, relax ed escursioni. Ma per alcuni di loro le vacanze sono finite molto presto, per colpa del Covid. Un focolaio che ha coinvolto ben 29 anziani turisti del Torinese, alloggiate in un bell’hotel a tre stelle di Rivazzurra.
Terza dose in Emilia Romagna: chi la deve fare - Contagi oggi Emilia Romagna: il bollettino coronavirus 15 settembre 2021
La comitiva, formata da un’ottantina di persone, era arrivata a fine agosto. Un primo gruppo era sbarcato il 28, l’altro invece il 30. Una settimana dopo alcuni di loro iniziano ad accusare i primi sintomi compatibili col virus. Fanno il tampone e scoprono di aver preso effettivamente il Covid. Il dipartimento di igiene e sanità pubblica avvia la profilassi, vengono subito disposti i tamponi per tutti gli altri ospiti e per il personale dell’hotel. Il sopralluogo conferma che le regole anti-Covid sono state rispettate, e non viene disposta la chiusura dell’albergo, che continua a restare aperto. In tutto i contagiati sono 30: ai 29 turisti si aggiunge anche un cameriere, trovato positivo dopo lo screening sul personale dell’albergo. Non tutti i positivi sono rimasti a fare la quarantena nell’hotel. La settimana scorsa, grazie al piano organizzato dall’Ausl, sono rientrati a casa 14 turisti, riportati nel Torinese con alcune ambulanze e altri mezzi. Ieri mattina invece sono rientrati a casa altri 8, che nel frattempo si erano negativizzati, insieme agli altri turisti della comitiva. Oggi invece sarà la volta degli ultimi 7.
Quello di oggi sarà anche il giorno in cui l’hotel chiuderà i battenti. "Ma non c’entrano nulla i casi di Covid riscontrati tra ospiti della nostra struttura – ci tiene a precisare Edgardo Ricci, titolare dell’albergo – Avremmo chiuso comunque per la fine della stagione estiva". Non è stato facile per l’hotel gestire la situazione, "ma tutte le regole erano state rispettate e l’albergo non è mai stato chiuso – continua il gestore – L’unico dipendente risultato positivo al tampone, un cameriere, è stato subito messo in quarantena". Insomma, nonostante la disavventura per i turisti "la situazione è stata sempre sotto controllo, e nessuno degli ospiti è finito in un hotel Covid. Chi era in quarantena ha trascorso qui il periodo di isolamento". Come confermano pure dall’Ausl, che ha valutato (come già accaduto in altri casi) di approntare un servizio di trasporto in sicurezza per i positivi, per consentire loro di trascorrere a casa la quarantena.
Diversa era stata invece la situazione all’hotel Punta Nord di Torre Pedrera, a fine luglio. Qui il focolaio era scoppiato tra i dipendenti: diversi erano risultati positivi dopo i primi tamponi, e pertanto il gestore aveva scelto (di sua spontanea iniziativa) di chiudere l’albergo due settimane e riproteggere i turisti che avevano prenotato le vacanze al Punta Nord. Una scelta non indolore, ma poi l’albergo di Torre Pedrera è ripartito con il pienone e non ha avuto nessuna disdetta.
Manuel Spadazzi