Scm apre una filiale in Slovenia e rafforza la presenza nei Balcani

L’ambasciatore Cavagna presente all’inaugurazione

Scm apre una filiale in Slovenia e rafforza la presenza nei Balcani

Da sinistra l’ambasciatore italiano in Slovenia, Giuseppe Cavagna, e Lorenzo Trolese, country manager Scm per i Balcani

Il Gruppo Scm apre una filiale internazionale a Lubiana, in Slovenia, per l’area dei Balcani. La filiale vuole garantire ai clienti in Slovenia e Serbia un supporto diretto, capillare e altamente specializzato, spiegano dall’azienda, rafforzando la presenza di Scm sul territorio. Inoltre si vuole favorire una sinergia maggiore con la rete di distributori in Croazia, Bosnia e nel resto dei Balcani. Giovedì scorso si è tenuta la cerimonia ufficiale con tanto di taglio del nastro. Erano presenti l’ambasciatore italiano in Slovenia, Giuseppe Cavagna, il direttore di Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Giacomo Ricciotti, e il sindaco di Trzin, Peter Ložar.

La nuova sede offre oltre 1.600 metri quadrati con due technology center, uno dedicato alla falegnameria artigiana e l’altro a produzioni industriali personalizzate e di design. Sono presenti oltre trenta macchinari esposti complessivamente e tutti connessi. C’è anche un digitalcorner dove scoprire i servizi digitali della piattaforma IoT Maestro connect di Scm. In sede c’è posto anche per una control room che sfrutta le tecnologie avanzate di intelligenza artificiale e la competenza del team service di Scm per prevenire in anticipo eventuali malfunzionamenti o fermi macchina. In chiusura c’è una training room per ospitare corsi sui software. "La nuova filiale slovena – spiega Pietro Gheller, direttore commerciale Scm – così come concepita e strutturata riflette perfettamente la visione del gruppo: sviluppare con il cliente una relazione di lungo periodo, continuativa e condivisa, e supportare le sue esigenze non solo lungo tutto il ciclo di vita della macchina, ma per tutta la durata della sua attività imprenditoriale".