Il San Marino Calcio balla il valzer degli stadi. A causa delle cattive condizioni dell’impianto di casa ad Acquaviva, i biancazzurri sono costretti a cercare una nuova terra promessa, almeno per i prossimi impegni del girone di ritorno. "Con ogni probabilità la nuova destinazione per gli impegni casalinghi sarà il Nicoletti di Riccione – fanno sapere dalla società –. Manca solo il via libera della Lega, che sta controllando l’effettiva disponibilità dell’impianto per tutti i match del girone di ritorno. Per adesso sono le tempistiche burocratiche che ci frenano e per giocatori e società tutto questo è snervante".
Nel frattempo la prima giornata di ritorno contro il Tau, fissata per il 5 gennaio, si potrebbe addirittura giocare al Romeo Neri di Rimini. L’ultimo match sull’erba di Acquaviva è stato quello pareggiato contro la Sammaurese, da lì la situazione è stata insostenibile. "Il terreno è completamente da rifare – continuano dal San Marino Calcio –. Il problema non dipende dalla Federazione: sopra il campo c’è una collinetta, di proprietà di un privato e ogni volta che piove viene accumulata acqua e detriti che si riversano sul terreno di gioco. I lavori non possono quindi iniziare fino a quando il privato in questione non avrà risolto il problema, convogliando l’acqua in adeguati canali di scolo".
Quello che è certo è che domani il San Marino scenderà in campo a porte chiuse proprio contro lo United Riccione allo stadio Sbrighi di Castiglione di Ravenna. "Avevamo fatto domanda per giocare al Nicoletti di Riccione, ma per una normativa della Lega non potevamo giocare nella città dei nostri avversari e per questo motivo abbiamo dovuto optare per lo Sbrighi". Il derby di domani si giocherà dunque senza tifosi perché l’impianto ravennate non è a norma per ospitare gare di serie D.
Federico Tommasini