REDAZIONE RIMINI

San Marino, obiettivo Europa nel 2025

Quello che sta per arrivare sarà l’anno dell’accordo con l’Ue. Beccari: "Non cambierà tutto, ma mi auguro miglioreranno molte cose"

Il segretario di Stato agli Affari Esteri della Repubblica di San Marino, Luca Beccari

Il segretario di Stato agli Affari Esteri della Repubblica di San Marino, Luca Beccari

Accordo di associazione con l’Unione Europea e conti pubblici. Il governo di San Marino guarda in casa propria, ma anche oltre confine. Il 2024 che sta per concludersi, i primi quattro mesi del nuovo governo e uno sguardo al 2025. Ma tutto, o quasi tutto, ruoterà attorno all’Europa. "Mi auguro che il 2025 sia l’anno della conclusione di un lungo processo – dice il segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari – Siamo un po’ in rirtardo rispetto a quelle che erano le previsioni. Oggi la ‘palla’ è passata dalla Commissione, che ha concluso il suo lavoro negoziale, al Consiglio che è l’organo politico di governo dell’Unione europea che deve licenziare il testo e rimandarlo alla Commissione per la firma. Dopodiché ci sarà la ratifica che coinvolgerà il Parlamento europeo e, ovviamente, quelli di San Marino e Andorra. In questo momento sono in corso due discussioni. La prima sulla natura dell’accordo, cioè se la competenza sarà esclusiva o mista: quindi se la ratifica richiederà quella di tutti i Paesi europei o solo del Parlamento europeo. La seconda è di tipo giuridico, su alcuni aspetti dell’accordo".

Un accordo, quello di associazione con l’Ue, che naturalmente avrà un impatto non da poco sulla piccola Repubblica. "Non cambierà tutto – sottolinea Beccari – ma io mi auguro che miglioreranno molte cose. Non tanto per lo Stato, ma per i cittadini e per le imprese. Lo Stato sarà chiamato ad adeguarsi con i suoi apparati amministrativi, ma questo lo deve fare a prescindere dall’accordo di associazione. L’accordo è anche un’opportunità per cambiare passo su temi sui quali siamo stati troppo lenti in passato". Poi i conti pubblici e, allora, la palla passa al segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti.

"Siamo tornati alla vecchia impostazione del Bilancio, più tecnica e più basata sulla destinazione dei fondi – dice – Sui conti pubblici stiamo sempre andando dritti al contenimento della spesa e naturalmente puntando a sviluppare la nostra economia. L’impostazione prosegue sull’impronta degli anni passati, della precedente legislatura. Crescita economica sì, ma solida. Che si consolidi nel tempo". Il 2025 sarà l’anno della riforma dell’Igr? "È importante perché dal 2013 a oggi sono passati diversi anni – spiega il Segretario Finanze – e credo che questo modello abbia dimostrato delle carenze".