
La messa alla chiesa del Suffragio. Poi il corteo lungo le strade del centro, accompagnato dalla banda ’Serino Giorgetti’, con...
La messa alla chiesa del Suffragio. Poi il corteo lungo le strade del centro, accompagnato dalla banda ’Serino Giorgetti’, con la tappa finale all’arena del Supercinema. Così ieri Santarcangelo ha celebrato l’80esimo anniversario della Liberazione. Nel suo intervento il sindaco Filippo Sacchetti ha letto alcuni versi di Nino Pedretti: "... La guerra è quel morto di cui porti la maglia / Sono i capelli che piovono pidocchi... La guerra è quel mal di denti che ti batte nel cervello / il freddo sotto la pelle...". Ha ricordato Werter Paesini (scomparso nel 2021) e tutti gli altri santarcangiolesi che hanno combattuto per la Resistenza. "Santarcangelo è stata, è e sarà sempre antifascista – le parole di Sacchetti – L’ho detto fin dal giorno del mio insediamento, l’ho ripetuto altre volte e me lo sentirete dire spesso nei prossimi anni perché questa è la nostra storia. È la nostra cultura. Di più: Santarcangelo è una città resistente". Poi l’appello alla pace: "Dobbiamo chiedere a gran voce il disinnesco delle violenze da un’Europa coesa che oltre al riarmo si occupi di un’azione diplomatica. In Ucraina. A Gaza, dov’è in corso un genocidio". Finita la cerimonia, non sono mancate le polemiche. "Siamo andati solo alla messa e abbiamo disertato la cerimonia – dicono da Alleanza civica – perché il 25 Aprile è la festa della Liberazione, la festa di tutti, mentre questa amministrazione cerca di ’impadronirsi’ della ricorrenza creando divisioni e facendo una festa di parte con vessilli di partito e bandiere rosse con falce e martello. Sarebbe stato auspicabile che il sindaco, sopratutto in un contesto come quello odierno, avesse cercato di unire anziché dividere".