REDAZIONE RIMINI

Ruba cibo per il gatto. Rischiava 3 anni: assolta

Il furto di alcune scatolette si era trasformato in rapina: alla sbarra una 35enne. Accolta la tesi del suo difensore che sosteneva la tenuità del fatto. .

La donna era entrata nel supermercato e aveva rubato scatolette di cibo per gatti

La donna era entrata nel supermercato e aveva rubato scatolette di cibo per gatti

Rischiava di dover pagare un conto molto salato per aver rubato alcune scatolette di cibo per gatti al supermercato. Nei confronti di una donna di 35 anni la Procura di Rimini aveva avanzato una richiesta di condanna di tre anni, ma la sua vicenda giudiziaria si è conclusa con una sentenza di assoluzione. La vicenda risale al novembre del 2022 e si è trasformata da un semplice furto in una rapina, a causa di una reazione violenta della donna quando è stata fermata dal personale di sicurezza.

Il furto, avvenuto all’interno del Conad di via della Fiera, era stato inizialmente valutato come un piccolo danno: la donna aveva rubato un rotolo di carta igienica e due scatolette di cibo per gatti, per un valore totale di meno di 8 euro. Dopo essere stata vista dalle telecamere di sorveglianza, era stata fermata dal personale del supermercato che, in attesa dell’arrivo della polizia di Stato, l’aveva accompagnata negli uffici. La donna era però riuscita ad allontanarsi approfittando di un momento di distrazione della security, ma poco dopo era tornata indietro per riprendere i suoi effetti personali. Qui era nata una nuova discussione con il personale del punto di vendita: uno di loro era stato addirittura morso alla mano destra mentre il direttore era stato graffiato al collo. Sul posto erano quindi accorse le Volanti della polizia di Stato che avevano fatto scattare le manette ai polsi della 35enne. In seguito si è scoperto che aveva precedenti penali per reati simili. Inizialmente, il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a tre anni di carcere per i reati di rapina e furto aggravato, ma la difesa ha optato per il rito abbreviato, presentando in aula una recente sentenza della Corte Costituzionale. La sentenza stabiliva che, in circostanze come quelle in questione, si dovesse parlare di tentato furto aggravato e violenza privata, e non di rapina.

L’avvocato difensore, Alessandro Buzzoni, ha sottolineato come il comportamento della donna fosse stato dettato più dalla disperazione che da un intento criminale e che quindi fosse possibile assolverla per via della particolare tenuità del fatto. Il gup di Rimini ha assolto l’imputata: per le motivazioni bisognerà attendere 90 giorni.