Riccione (Rimini), 10 ottobre 2022 - "La dolce e bella Romina Bannini ha raggiunto in cielo i suoi ragazzi". Quei ragazzi che aveva amato e coccolato e per i quali aveva sacrificato tutto, accompagnandoli anche nel loro ultimo viaggio, su quell’autostrada maledetta diventata un inferno di lamiere e fuoco. Dopo due giorni di preghiera e speranze, il filo sottilissimo che teneva Romina Bannini appesa alla vita si è spezzato per sempre. Alle 17 di ieri la direzione sanitaria dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha comunicato il decesso dell’educatrice corianese di 36 anni, settima e ultima vittima della strage consumatasi venerdì scorso lungo la A4 a San Donà di Piave. I familiari hanno acconsentito alla donazione degli organi. Così avrebbe voluto la stessa Romina, che aveva messo al centro della sua vita i valori della generosità e della solidarietà.
Incidente A4 funerali quando: mercoledì le salme a Riccione, poi le esequie
Strage in A4, nessuna frenata prima dello schianto: ipotesi del malore per l’ex sindaco - Lacrime e fiori sull’altare allestito in viale Ceccarini
La 36enne abitava a Passano, una piccola frazione di Coriano. Il padre, Fernando, è persona molto conosciuta nel paesino. Qui, ieri sera, si è tenuta una veglia di preghiera in ricordo anche dell’altra vittima corianese, la 31enne Valentina Ubaldi. "Ci stringiamo attorno al dolore delle famiglie in questo momento di sofferenza – dice il sindaco Gianluca Ugolini -. La nostra comunità piange le persone defunte in questa immane tragedia. Romina, con la sua intraprendenza, rappresentava un esempio positivo per tanti". "Abbiamo sperato fino all’ultimo che almeno Romina si salvasse. Ora anche lei ha raggiunto i suoi ragazzi – sono le parole della sindaca di Riccione, Daniela Angelini - e per volontà delle famiglie organizzeremo un funerale unico per stringerci insieme in questo tremendo dolore".
Una ragazza semplice e genuina, ma a suo modo diversa dalle coetanee, capace di brillare per il suo altruismo e la sua dedizione. Romina non amava i social network, tanto da non avere profili sul web: al mondo virtuale preferiva i legami concreti, specialmente quelli con i ragazzi e le ragazze del Centro21. Aveva frequentato la facoltà per educatori sociali e culturali di Rimini. Dopo la laurea, era diventata socia fondatrice della cooperativa Cuore21, braccio operativo del Centro21, nel quale svolgeva il ruolo di coordinatrice dell’area educativa. Collaborava alla progettazione e alla realizzazione di attività inerenti gli inserimenti lavorativi di persone con disabilità intellettiva ed alle diverse attività educative. Una ragazza "solare, piena di energia, che incarna perfettamente il concetto di gioia", così la descrivono le amiche. Le ragazze e i ragazzi del Centro21 di Riccione erano una delle sue ragioni di vita.
"Romina – racconta una conoscente – aveva sempre sacrificato volentieri i suoi weekend in compagnie delle amiche per trascorrere del tempo insieme ai ragazzi con sindrome di Down, accompagnandoli nei loro viaggi e seguendoli nelle loro attività. Quando li vedeva esibirsi a teatro o in un musical, le si illuminavano letteralmente gli occhi. Insieme a Massimo Pironi, formava un duo indissolubile, sempre in prima linea nelle diverse attività portate avanti dal Centro". "Romina era una ragazza speciale – ha detto don Alessio Alasia –. Mi auguro che il suo esempio possa essere di ispirazione per altri giovani".