Doveva essere un innocuo intervento di aggiornamento del ’protocollo sicurezza’. Ma da quando è stato attivato - poco prima delle festività natalizie - i tempi di chiusura del passaggio a livello di Rivabella sono addirittura triplicati, causando lunghe code di auto e mezzi. E facendo imbestialire residenti e turisti. Soprattutto gli ospiti della Fiera al ritorno nei rispettivi alberghi dopo la giornata espositiva. "Rete Ferroviaria Italia ha attivato il protocollo sicurezza nel mese di dicembre – spiega l’assessore alla Mobilità Mattia Morolli (foto) – e di conseguenza sono stati riprogrammati i tempi di chiusura delle sbarre di quel passaggio a livello, che sono ’a metà’, non chiudono l’intera carreggiata stradale. Sino a prima dell’intervento la chiusura del passaggio, all’arrivo dei convogli ferroviari, era intorno ai due minuti. Dopo l’intervento è salito a sei minuti. Il che crea ovviamente disagi a quanti utilizzano quel passaggio per passare dalla zona mare alla zona monte e viceversa". Il tutto, tra l’altro, a pochi giorni dall’avvio del Sigep, alla Fiera.
Da giorni l’amministrazione comunale sta ricevendo richieste di spiegazioni riguardo questo ’cambio di passo’. Quel passaggio a livello, uno dei pochi superstiti nella zona Nord del territorio del Comune di Rimini, è collocato in un punto strategico. E’ lo snodo che riguarda la scuola di via Coletti, i frequentatori del quartiere fieristico, le persone in entrata e in uscita dal popoloso - e ricco di attività e servizi - quartiere Celle. La marea montante di proteste ’pesa’ sull’amministrazione comunale. Morolli, nel ricordare l’ottima collaborazione che da anni c’è tra amministrazione e Rfi (basti pensare allo ’sfondamento’ della stazione su via Trieste e la zona mare, in via di ultimazione) spiega che a breve sarà chiesto un incontro per verifica la possibilità di ridurre i tempi di chiusura del passaggio a livello. Tenendo conto sia delle esigenze di sicurezza di Rfi, sia di quelle di residenti e ospiti.
Mario Gradara