Ha un patrimonio di quasi 100mila euro, ma si intasca il reddito di cittadinanza. Il furbetto in questione è un ristoratore riccionese, pizzicato dalla Guardia di finanza di Rimini insieme a un riminese che si intascava i soldi dello Stato, pur avendo un lavoro.
I due sono saltati fuori da un controllo a tappeto che i militari delle Fiamme Gialle hanno incrementato negli ultimi tempi, proprio per quanto riguarda l’erogazione del reddito di cittadinanza. Il ristoratore in questione, 60 anni, percepiva la sovvenzione pubblica dal maggio del 2019, un mensile di 780 euro in tutto. Peccato, hanno scoperto i finanzieri del Comando provinciale, si fosse ‘dimenticato’ di dichiarare che aveva un patrimonio di 99mila euro, costituito da quote di partecipazione al capitale sociale di una società con sede a Riccione, operante nel settore della ristorazione, attualmente non operativa. L’uomo è stato denunciato ed è stata inoltrata all’Inps la segnalazione per l’avvio della procedura di revoca del reddito di cittadinanza e naturalmente il recupero delle somme che aveva indebitatamente incassato dallo Stato.
La stessa identica sorte è toccata anche a un 55enne, residente a Rimini. Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno scoperto infatti che nel periodo in cui beneficiava della prestazione agevolata, aveva anche un rapporto di lavoro dipendente, ma si era ben guardato dal comunicarlo all’Inps. Di conseguenza, l’Istituto continuava a versargli 500 euro al mese, ignaro del fatto che il riminese avesse un lavoro e uno stipendio regolari. Una circostanza, questa, non così infrequente in Italia, dove capita fin troppo spesso che il reddito di cittadinanza finisca nelle tasche di chi non ne ha realmente bisogno. Tutt’altro che facile scovare i disonesti in questione, se non attraverso controlli sempre più mirati.
"In questo periodo – commentano le Fiamme Gialle riminesi – caratterizzato da una diffusa richiesta di sovvenzioni pubbliche, per sopperire alle difficoltà dell’emergenza in atto legata al Covid, l’attività della Guardia di finanza ha tra gli obiettivi primari il contrasto ai comportamenti illeciti e alle frodi, perpetrate a danno delle spesa pubblica, mirando a garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione ed evitando il dispendio di risorse a beneficio delle persone che non ne hanno diritto".