Rimini, 4 agosto 2024 – Oggi Rimini ha tutto un altro colore, un altro aspetto. Sul lungomare regna l’arcobaleno e tutti camminano per la libertà con il Rimini Summer Pride ‘Noi siamo tempesta’, il gran finale di una lunga settimana all’insegna della libertà. Almeno 20mila persone, secondo gli organizzatori, hanno deciso di partecipare all’edizione 2024.
La zona mare davanti al ristorante Bounty ha iniziato ad animarsi alle 17: sono arrivati i sette carri musicali e mano a mano i partecipanti. Un’aria di festa che freme ad ogni minuto in più. Uno dopo l’altro anche gli ospiti, i politici e le personalità. In corteo anche Elly Schlein, Michele de Pascale, Emma Petitti, Jamil e Alessandro Zan .
"Un grande segnale per il nostro Paese – dice Marco Tonti, presidente locale di Arcigay e consigliere comunale. "Noi siamo tempesta" è lo slogan dello striscione d'apertura. "Il nostro - dice Michele de Pascale, candidato alla presidenza dell'Emilia-Romagna per il centrosinistra a margine della parata - è ancora uno dei Paesi al mondo in cui la libertà delle persone è più sotto minaccia”.
Grandissimo il sostegno della politica, dei riminesi e dei tantissimi turisti venuti da tutta Italia ed Europa. “C’è ancora tanto da fare, le discriminazioni esistono e non dobbiamo negarlo - spiega Michele de Pascale -. La comunità Lgbtq non deve essere presa di mira ed il Pride è il simbolo della libertà e dell’amore universale. Il Pd sarà sempre dalla parte di chi ha anche solo un diritto in meno”. Una festa che è esplosa poi alle 18 con la partenza della carovana che ha continuato la sua marcia fino a piazzale Fellini, per poi tornare indietro. In testa il trenino con a bordo le famiglie arcobaleno, seguito dagli ospiti e politici a guidare i partecipanti e i carri.
"Arriviamo a questo corteo con molta rabbia e indignazione – ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. "La polemica che ha colpito la pugile algerina Imane Khelif – ha proseguito Piazzoni – con una vera e propria campagna mistificatoria sulla sua identità sessuale, ha fatto vergognare l’Italia davanti a tutto il mondo. In quello che abbiamo letto in questi giorni c`è tutto il peggio che potevamo aspettarci: transfobia, misoginia, razzismo. Oggi il nostro orgoglio nelle strade di Rimini è protesta e riscatto per tutto il Paese".