Agnese Rovelli: "Lavoro senza stipendio da novembre"
Rimini, 19 gennaio 2023 – "Da novembre siamo senza stipendio, ma dobbiamo continuare a fare le pulizie negli uffici perché le Poste Italiane sono un servizio pubblico. Io e le mie colleghe non sappiamo come tirare avanti, qualcuno dovrebbe intervenire". È una protesta educata ma ferma quella di Agnese Rovelli (delegata Cgil) che insieme a una ventina di ’colleghe di sventura’ lunedì ha manifestato, col supporto dei sindacati – la segretaria generale Cgil Rimini Isabella Pavolucci e i rappresentanti di Fiom Rimini e Slc Cgil – e il sostegno della vicesindaca Chiara Bellini, davanti alla sede centrale delle Poste riminesi.
Lei è dipendente postale?
"No. Lavoro non per una cooperativa ma per la società Nuova Idea con sede a Caltanissetta, in Sicilia, che ha vinto un appalto delle Poste in diverse regioni, tra le quali l’Emilia Romagna. Ma non veniamo pagate da novembre, compreso dicembre, e la tredicesima, e ora andiamo avanti a lavorare ’per beneficenza’, perché siamo obbligate, salvo casi di malattia. Ma la beneficenza semmai la faccio a chi aiuta gli animali. Le Poste dovrebbero intervenire".
Quanto prende all’ora?
"Io che ho vent’anni e passa di anzianità di servizio arrivo a 7,5 euro lordi l’ora. Le colleghe più giovani ancora meno".
Prego?
"Ha capito bene, 7,5 euro lordi all’ora".
Quante ore fa?
"Circa 16 a settimana. E dobbiamo spostarci in diversi uffici postali ogni giorno, in alcuni la prestazione prevista è di soli venti minuti. Con un minimo rimborso carburante, ma i costi di usura dell’auto nessuno ce li rimborsa. Più affitto, bollette".
Complicato...
"A dire poco. E specie d’estate, ma non solo, non troviamo parcheggio nelle vicinanze degli uffici. Io ho preso anche multe per divieto di sosta. Ho speso più di quanto ho guadagnato".
Come sbarca il lunario con quelle cifre?
"Io faccio anche un altro lavoro, sempre di pulizie. Comunque ne ho per sopravvivere. Niente di più. E da febbraio cambierà la ditta appaltatrice delle Poste. Quindi niente stipendio minimo fino a febbraio. Se andrà bene ci daranno gli arretrati dovuti. E non è la prima volta che dobbiamo manifestare perché senza stipendio".