Uno studente riminese di circa 16 anni è accusato di aver molestato sessualmente una coetanea ed ex compagna di classe, all’epoca 14enne, dopo averla invitata a casa sua a fare i compiti. La giovanissima, dopo essersi chiusa nel silenzio per mesi, aveva trovato la forza di raccontare la sua storia, mossa dalla notizia dell’omicidio di Giulia Cecchettin. È una vicenda delicata quella approdata lo scorso marzo davanti al gup del tribunale dei minori di Bologna, che ha disposto una perizia per capire se il ragazzo, al momento del fatto, fosse capace di intendere e di volere. I genitori della minorenne si sono rivolti all’avvocato Paolo Ghiselli di Rimini per tutelarla in sede civile. Quel giorno dell’ottobre 2023, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la 14enne era stata invitata dal compagno di classe ad andare a casa sua per fare insieme i compiti. Lì si era recata all’insaputa dei genitori. In quella circostanza, il ragazzino avrebbe tentato un approccio. Di fronte al rifiuto della compagna, le avrebbe afferrato i polsi, stringendoli per impedirle di muoversi, allungando poi la sua mano nelle parti intime nonostante la ragazza lo stesse implorando di smettere. Una violenza che sarebbe stata interrotta dal minore stesso.
In un primo momento la ragazzina, ancora scossa e spaventata, aveva preferito non fare parola con nessuno di quell’episodio. Fino a quando, dopo alcuni mesi, in classe si era aperto un confronto sul tema della violenza sulle donne, anche a seguito dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Dopo quel momento, la ragazzina aveva trovato la forza di confidarsi con una sua insegnante, facendo venire a galla la violenza sessuale che avrebbe subito.
Lorenzo Muccioli