Sono state soltanto ventiquattro le domande di contributo pervenute al Comune di Rimini entro il termine di scadenza del 30 agosto da parte dei cittadini che hanno subito danni alla propria abitazione e ai propri beni a causa dell’alluvione che lo scorso maggio ha colpito l’Emilia Romagna. Lo segnala l’amministrazione comunale del capoluogo, ricordando che i termini per le richieste sono scaduti tre settimane fa. Molto più alti verosimilmente i danni immateriali, di immagine, che hanno penalizzato l’intera riviera nell’estate quasi conclusa, accomunata dall’alluvione come un’unica area.
"Le domande – precisa Palazzo Garampi – sono riferite alla richiesta di rimborso spesa relativo a diverse tipologie di danni subiti: dalla pulizia e rimozione di acqua, fango e detriti, agli interventi su elementi strutturali e impiantistici, dall’arredamento agli elettrodomestici, ma anche all’acquisto dell’abbigliamento, di stoviglie e utensili, ed eventuale materiale didattico per i figli".
Chi ha presentato la domanda di acconto ha il 31 ottobre come termine ultimo per la presentazione delle domande di saldo.
Il contributo è destinato alle famiglie la cui abitazione principale è stata allagata o direttamente interessata da frane e smottamenti che l’hanno resa non utilizzabile. Finanziato attraverso le risorse del Fondo per le emergenze nazionali prevede un primo pagamento di 3mila euro, "che il cittadino si impegna a rendicontare definitivamente per la richiesta del saldo". L’ammontare complessivo di questo primo indennizzo – conclude Palazzo Garampi – infatti, "può arrivare fino a 5mila euro, più ulteriori 750 euro a titolo di concorso alle spese connesse alla predisposizione della perizia asseverata".
Com’è noto, il grosso dei danneggiamenti nel Riminese è stato registrato nell’Alta Valmarecchia. Segnatamente Casteldelci, Sant’Agata Feltria, San Leo, Novafeltria e Montescudo. Inizialmente, il governo aveva inserito solo questi 5 comuni del Riminese tra quelli beneficiari dei primi interventi e delle agevolazioni previste per i territori colpiti. In un momento successivo tutta la provincia di Rimini è stata ricompresa dai provvedimenti governativi per la ricostruzione. Gli interventi di somma urgenza nel Riminese già avviati o in partenza sono 241 (molti dei quali già terminati). Ne restano ancora almeno 350 da realizzare, secondo le segnalazioni dei Comuni e della Provincia. Meno di dieci giorni fa il generale Figliuolo, commissario per la ricostruzione post-alluvione, si è recato nel Riminese visitando i comuni più colpiti. Ed ha assicurato che lsia le risorse per realizzare le infrastrutture viarie sia quelle per intervenire sui corsi d’acqua ci sono. Aggiungendo che quelle per sostenere le famiglie e le imprese arriveranno.
Gli interventi necessari per agire dove le frane e gli smottamenti hanno distrutto strade e creato rischi alle abitazioni, non mancano. I primi fondi, per oltre 280 milioni di euro sono già arrivati per l’intera Emilia Romagna.