Riccione, 13 novembre 2018 - L'allerta per il caso di tubercolosi nell’istituto alberghiero Savioli di Riccione è scoppiata il primo novembre, con la scuola chiusa per la festività. E da quel momento la macchina del Dipartimento di Igiene pubblica dell’Ausl si è messa immediatamente al lavoro per cercare di isolare il batterio. A essere colpito un ragazzino di 17 anni, extracomunitario, che ha iniziato ad avvertire quelli che sono i sintomi della malattia (alcuni, peraltro comuni anche ad altre patologie) quindi febbre, stanchezza, perdita dell’appetito, tosse, dolore al petto.
E' possibile che la famiglia abbia sottovalutato i sintomi nella speranza che si trattasse di qualcosa di passeggero. Quando però i genitori hanno visto che la febbre non se ne andava, hanno deciso di portare il ragazzo dal medico, il quale ha disposto accertamenti sospettando subito di che cosa si trattava.
Lo studente è stato ricoverato nel reparto Infettivi dell’ospedale di Rimini, dove è iniziata la terapia medica, alla quale sta rispondendo bene. Alla riapertura della scuola i medici dell’Igiene pubblica hanno effettuato il test Mantoux ai compagni di classe, ai docenti e al personale che ha avuto contatti con lo studente.
La profilassi è stata effettuata a 150 persone e le analisi per capire se ci sono altri casi sono in corso. Non è detto che non si presentino casi positivi anche se, come sottolineano i medici, non è scontato che la positività si trasformi poi in malattia. Non sono mancate le proteste di diversi genitori, che hanno lamentato la mancanza di informazioni da parte delle istituzioni scolastiche sul caso di tubercolosi in atto. Ogni anno, nel Riminese, si registrano circa una trentina di casi di tubercolosi.