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Cronaca

Riccione in lutto: addio a Lo Magro, il ‘babbo’ di Famija Arciunesa

L’ex presidente stroncato da una malattia a 79 anni. Domani l’ultimo saluto nella sede dell’associazione

Riccione in lutto: addio a Lo Magro, il ‘babbo’ di Famija Arciunesa

Riccione in lutto: addio a Lo Magro, il ‘babbo’ di Famija Arciunesa

Riccione, 27 giugno 2024 – Riccione è in lutto. Martedì sera a 79 anni si è spento Giuseppe Lo Magro, popolarissimo in città per essere stato il ‘babbo’, ovvero il presidente di Famija Arciunesa, direttore dell’omonimo periodico, nonché autore di numerose pubblicazioni sulla città, fondatore della Congrega de dialèt arciunes, autore di svariate commedie e fondatore della compagnia I Arciunis. Il suo cuore ha cessato di battere, dopo aver combattuto con la grinta di sempre contro la malattia che lo affliggeva da alcuni mesi.

La camera ardente è stata allestita al Ceccarini, domani alle 15,30 chi vorrà potrà dargli l’ultimo saluto nella sede dell’associazione in viale Montebianco, nel parco della Resistenza, come da sua volontà. Già atleta di nuoto agonistico ed ex docente di Educazioni fisica alle medie Pascoli, Lo Magro nelle sue molteplici attività ha trovato una grande forza propulsiva nell’amore sviscerato per Riccione, tant’è che il suo slogan era "Arcioun at voj bèn".

Era instancabile, un vulcano di idee, disponibile e tenace, un autentico filantropo dallo spirito romagnolo, propenso più ad agire che a parlare. Ogni sua idea mirava a tenere viva la storia, le tradizioni e le radici di Riccione, ma anche a sostenerne la comunità con iniziative proposte fino al 2019 quando, deciso a far spazio ai giovani e a trovare tempo per altri progetti, ha lasciato il timone di Famija Arciunesa.

Ha comunque continuato a collaborare col suo successore Francesco Cesarini e con tutta l’associazione, una delle più longeve della città e con centinaia di soci. Al suo attivo diciotto anni di presidenza e oltre dodici da consigliere e segretario. In questi anni, ha sottolineato spesso: "Abbiamo fatto tante donazioni soprattutto all’ospedale di Riccione, associazioni, parrocchie e famiglie bisognose per circa 400mila euro".

Sotto la sua presidenza e il mandato da segretario sono state organizzate cene a tema, gite, commedie tombole e il compleanno di Riccione, poi trasformato in festa di fine estate con tremila partecipanti a Oltremare, e la consegna di una sessantina di spille d’argento ad altrettanti riccionesi meritevoli. Un’intensissima attività, alla quale si somma la pubblicazione di una sessantina di libri su Riccione.

Tra le altre iniziative l’installazione, fortemente voluta, della statua di Maria Boorman Wheeler Ceccarini nell’omonimo ‘salotto’. Lo Magro si è battuto alacremente per farla restare al suo posto nel 2019, quando il Comune voleva spostarla nel sottopasso. Tra le sue battaglie quella della sede, che ha rischiato di essere sottratta all’associazione, e quella per lo straordinario presepe animato di Maurizio Veterani, che la Famija aveva ospitato e sostenuto.

Grande è poi stata la sua soddisfazione quando all’associazione è stato di nuovo permesso di vendere le caldarroste solidali in viale Ceccarini. Tanto si potrebbe raccontare ancora del ‘babbo’ che, in apparenza burbero, celava un cuore d’oro. Il riscontro di questo si trova nella valanga di messaggi lanciati sul web e inviati direttamente all’inseparabile compagna Liliana Galli, con la quale condivideva ogni cosa. Oltre a lei Giuseppe lascia la figlia Lara, il genero, i nipoti e la sorella Lucia.