Rimini, 3 dicembre 2024 – È stato condannato a due anni di reclusione per un caso di ‘revenge porn’ avvenuto a Rimini nel 2020: il giudice ha stabilito per lui la sospensione della pena condizionata al pagamento di un risarcimento alle parti civile: 15mila euro alla sua vittima, una ragazzina che all’epoca dei fatti aveva solamente 16 anni, e la madre di quest’ultima, entrambe assiste dall’avvocato Milena Montemaggi del foro di Rimini. Quattro anni era stata la richiesta avanzata dal vice pubblico ministero onorario, Simona Bagnaresi, per un 30enne siciliano finito a processo davanti al giudice monocratico di Rimini. Tutto era cominciato nel settembre del 2020, quando la minore aveva conosciuto quel ragazzo più grande e tra loro era subito scoccato il colpo di fulmine. L’adolescente, affascinata da un uomo adulto e maturo, aveva iniziato una frequentazione proseguita per diverse settimane. Una storia d’amore che per la 16enne era stata una delle prime esperienze in questo campo, ma che era terminata bruscamente poco dopo, quando la stessa ragazzina aveva deciso di allontanarsi da quell’uomo che aveva giudicato come molto geloso e possessivo. A quel punto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era però scattata la ritorsione. Non accettando la fine della loro relazione, l’uomo avrebbe caricato sul web, utilizzando dei profili social finti, un video erotico realizzato in un momento di intimità senza il consenso della sua giovanissima amante, inviandolo ai suoi conoscenti con il preciso intento di metterla alla berlina e rovinare per sempre la sua vita. La giovane si era così trovata catapultata in un vero e proprio incubo, scoprendo con orrore che quella clip aveva cominciato a girare in modo incontrollabile in Rete. Ma l’indagato si era spinto ben oltre, arrivando a scrivere due email alla dirigente scolastica delle scuole superiori frequentate dalla ragazzina allegandovi il video porno con protagonista la studentessa. La dirigente scolastica, sconvolta da quella scoperta, aveva contattato la famiglia e da lì era quindi partita una segnalazione alla polizia postale. Gli agenti si erano messi all’opera e in poco tempo erano riusciti a rintracciare il siciliano. Nei suoi confronti era quindi scattata una denuncia che ha portato all’apertura di un fascicolo e quindi al rinvio a giudizio.
CronacaRicatto hot alla 16enne, condannato