Lunedì debutterà anche a Novafeltria il Cau, uno dei nuovi centri assistenza urgenza voluti dalla Regione. Un debutto tra mille polemiche, che porterà con sé modifiche ai servizi sanitari che fanno scattare l’allarme sul territorio. La continuità assistenziale (l’ex guardia medica) di Novafeltria vedrà dimezzata la presenza dei medici. Questo perché "i pazienti che hanno bisogno di assistenza per patologie a bassa criticità e complessità – spiega in una circolare Angelo Masi, direttore dell’unità operativa di cure primarie di Rimini – potranno trovare assistenza nel nuovo Cau". Per cui "dal 3 febbraio sarà sufficiente un solo medico in turno per il servizio di continuità assistenziale diurna". Per il presidente dello Snami (il sindacato autonomo dei mecidi) di Rimini, Pietro Pesaresi, "questo è soltanto l’ultimo ceffone rifilato all’ospedale di Novafeltria dopo l’addio al pronto soccorso e la chiusura forzata dell’ambulatorio di continuità assistenziale. Così si taglia il 50% dei medici in servizio, cioè uno su due, presenti sabato e domenica. Medici che sono dedicati alle visite domiciliari, essendo stato chiuso l’ambulatorio di continuità assistenziale". Il risultato dei nuovi tagli fatti dall’Ausl? "Nei turni del weekend c’è un solo medico per tutte le visite domiciliari in alta Valmarecchia. E parliamo di un territorio di 364,88 chilometri quadrati e con 17.629 abitanti". Al presidente Snami non va giù il Cau "che per amor di verità chiamerò medicina di base alternativa per rispetto deontologico e scientifico verso le vere urgenze. Sarà un servizio a bassa complessità e ridondante essendo a pochi metri, da una parte, del pronto intervento, dall’altra della vera medicina di base, quella dei medici di famiglia".
Bordate arrivano anche da Elena Raffaelli, la segretaria provinciale della Lega. "I Cau non rappresentano un servizio aggiuntivo, quella dell’Ausl è propaganda per nascondere il fatto che la riorganizzazione non rinforza anzi depotenzia la sanità pubblica e la medicina di prossimità. Come Lega abbiamo sempre avuto ragione a sostenere che i Cau sarebbero stati uno strumento per sostituire i pronto soccorso attualmente operativi, depotenziando contestualmente le ex guardie mediche presenti capillarmente sul territorio. Un vero errore strategico da parte della Regione". Le rassicurazioni che erano arrivate nell’incontro del 17 gennaio a Novafeltria con l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini e il direttore generale Ausl Tiziano Carradori "vengono ora smentite dai fatti. Non è vero che a Novafeltria il Cau si aggiungerà agli altri servizi sanitari senza comportare tagli", dice amareggiato il sindaco Stefano Zanchini.
m.c.