MARIO GRADARA
Cronaca

Responsabilità francesi su Ustica "Siamo pronti a ricevere le scuse"

Tra le 81 vittime del volo Bologna - Palermo c’erano tre riminesi, le reazioni dei famigliari dopo le chiarazioni dell’ex premier, Giuliano Amato. "Le colpe non sono tutte da una sola parte" .

Responsabilità francesi su Ustica "Siamo pronti a ricevere le scuse"

di Mario Gradara

Il Dc9 dell’Itavia precipitato vicino a Ustica il 27 giugno 1980 è stato abbattuto da un missile francese lanciato per colpire Gheddafi. Salvato da Craxi, che lo avvertì. Lo sostiene l’ex premier Giuliano Amato. Che afferma: "Dopo quarant’anni le vittime innocenti di Ustica non hanno avuto giustizia. Perché continuare a nascondere la verità? È arrivato il momento di gettare luce su un terribile segreto di Stato. Potrebbe farlo Macron. E potrebbe farlo la Nato. Chi sa ora parli: avrebbe grandi meriti verso le famiglie delle vittime e verso la Storia". Secondo Amato "la versione più credibile è quella della responsabilità dell’aeronautica francese, con la complicità degli americani. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. Il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l’attentato come incidente involontario".

Tra le 81 vittime del volo Bologna - Palermo c’erano tre riminesi: Giuliana Superchi, una bambina di 11 anni, Marco Volanti, 26, Pier Paolo Ugolini, 33 anni, la cui famiglia era originaria di Santa Maria del Piano, in Comune di Montescudo, ma al momento dell’incidente abitava a Morciano. Lasciò la moglie e tre figli piccoli, di 6, 4 a un anno. Abbiamo chiesto ad alcuni dei familiari un parere riguardo le dichiarazioni dell’ex presidente del consiglio.

"Sono pronta a ricevere le scuse, se mi venissero presentate – dice Paola Succi, la mamma della piccola Giuliana Superchi –. Certo che sono passati tanti anni, troppi. La mia bambina era su quel volo perché andava in Sicilia da suo padre. L’ho persa per sempre. Avevo e ho un’altra figlia, per fortuna". "Si fanno sentire dopo tutti questi anni?", il caustico commento alle dichiarazioni di Amato è appunto della sorella di Giuliana Superchi, riferito dalla madre Paola Succi. "Le scuse dei francesi? Dopo tutti questi anni, dopo tutte le vicissitudini che hanno interessato Ustica, oggi il fatto che l’ex premier esca così, d’emblée, dicendo che i francesi dovrebbero chiedere scusa a noi familiari delle vittime mi sembra fuori luogo", è il commento a caldo di Gianluca Ugolini, nipote di Pier Paolo, morto a 33 anni mentre vola sul Dc9 Italia, diretto in Sicilia, perché lavorava su una piattaforma di estrazione idrocarburi.

"Qualcuno di sicuro deve chiedere scusa – continua Gianluca Ugolini – ma puntare il dito sui soli francesi, quando nel corso di quella simulazione di esercitazione della Nato c’erano in ballo, oltre a quelle francesi, forze di altre nazioni, Stati Uniti, Belgio, della stessa Italia, mi pare una strumentalizzazione bella e buona, solo un modo di mettere sotto pressione il governo Meloni. Penso che tutti gli attori dovrebbero chiedere scusa". "Per quanto mi riguarda – aggiunge Ugolini –, io mi sento di ringraziare l’associazione dei parenti delle vittime di Ustica, presieduta da Daria Bonfietti, che ha lottato per anni contro i depistaggi, il giudice Rosario Piore, che è riuscito ad arrivare alla verità escludendo la pista della bomba e ha dimostrato che ad abbattere l’aereo è stato un evento esterno. Io sono molto grato a chi ha fatto emergere la verità. Ma dopo oltre 40 anni non ci si può limitare a invitare a ’chiedere scusa’. O al fatto che in alternativa alle scuse, come dice Amato, il presidente della Francia Macron dovrebbe dimostrare che la tesi accusatoria è infondata. Non concordo: cosa facciamo, stiamo qui altri 20 anni? Credo sia meglio mettere una pietra sopra alla vicenda". Anche se 43 anni dopo, per Gianluca Ugolini e per tutti i parenti, quella ferita lacerante aperta alle 20.59 del 27 giugno 1980, non si è rimarginata. E non si potrà rimarginare mai.