C’è la Real Sebastiani Rieti sulla strada di RivieraBanca ma non c’è Jazz Johnson, che nel mercato di dicembre è passato dalla squadra laziale a Orzinuovi. Al suo posto, da Varese, è arrivato Jordan Harris (foto). Le caratteristiche sono evidentemente diverse: Johnson è più estroso e realizzatore, Harris è un valido elemento di sistema e aumenta la fisicità del gruppo. Rieti, con 20 punti, è nel nutrito gruppo delle seste con Forlì, Avellino e Verona. La squadra, allenata da Alessandro Rossi, è quartultima per punti segnati con 74.2, ma è anche la miglior difesa di tutta la A2 con soli 72.7 punti subiti. Un dato che, scomposto, porta ad analizzare un rendimento fortemente differente tra casa e trasferta. Nelle ultime cinque gare al PalaSojourner, infatti, la Real Sebastiani ha subito 63.5 punti. Nelle ultime cinque trasferte, il dato sale a 82.8. Il top scorer è Diego Monaldi, combo-guard da 12.1 punti, mentre il nuovo arrivato Harris ha iniziato con 12 di media nelle prime tre. L’altro americano è Skylar Spencer, centro di 2.08 che è il miglior rimbalzista di tutta la A2 (9.6) ma che segna sotto la doppia cifra (9). Il quintetto è completato dalla guardia Lorenzo Piccin (3.6 punti) e dal lungo Giorgio Piunti (7.2 + 3.5 rimbalzi), ma occhio anche alla panchina. Ad esempio, attenzione ad Alvise Sarto, una guardia-ala di talento di 2.03 con numeri normali (6.2 punti) ma che nell’ultimo match è esploso con 26 punti in 26 minuti. Di rincorsa anche il play Marco Spanghero (6.9), la guardia – ala Matteo Pollone (3.8 in 18’) e l’ala di 2.03 Alexander Cicchetti (5.5 + 3.9). Meno qualità rispetto a Rimini, ma rotazione molto ampia.
Il basket a Rieti ha una lunga tradizione che affonda le radici negli anni Sessanta, quando la città laziale cominciò a emergere nel panorama cestistico italiano. Il nome più noto nella storia del basket reatino è senza dubbio quello della Sebastiani Rieti, squadra che negli anni Settanta e Ottanta si distinse per i suoi successi e per il ruolo di fucina di talenti. La Sebastiani raggiunse il suo apice nel 1980, quando vinse la Coppa Korac, uno dei principali trofei europei, battendo in finale il Cibona Zagabria. Un successo che rimane scolpito nella memoria degli appassionati e che consacrò Rieti come una città di basket per eccellenza. Dopo periodi alterni e alcune difficoltà finanziarie, la città ha saputo mantenere viva la passione per il pallone a spicchi grazie alla Real Sebastiani, erede spirituale di quella gloriosa tradizione. Oggi la squadra si impegna a consolidare il proprio ruolo nella Serie A2, puntando su una difesa solida e un roster equilibrato, con una miscela di esperienza e giovani promesse.