Ragazza costretta a fare sesso durante il party: risarcita con 12mila euro

Violenza sessuale durante una festa organizzata in una villa di Rimini: patteggia 2 anni e 6 mesi. Dovrà inoltre sostenere un corso di riabilitazione psicologica

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La ragazza ha denunciato la violenza sessuale subita ai carabinieri che hanno subito avviato le indagini (foto di repertorio)

Rimini, 15 ottobre 2024 - Una festa estiva in una villa nelle colline riminesi. Una bella serata d’estate, la musica, giovani che ballano e si divertono. Il tutto però si è trasformato in un incubo per una ragazza riminese, all’epoca dei fatti appena 18enne, costretta a subire una violenza sessuale da un ragazzo di due anni più grandi di lei. La vittima ha però trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri che hanno dato avvio immediatamente alle indagini che hanno portato all’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Rimini (pm Davide Ercolani).

E così nei giorni scorsi la vicenda giudiziaria a carico del 20enne, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, si è conclusa con un patteggiamento. Due anni e sei mesi è la pena stabilita in sede di udienza preliminare davanti al gup di Rimini. L’eventuale sopensione della pena è condizionata al pagamento di un risarcimento di 12mila euro alla vittima (che si è costituita parte civile insieme all’avvocato Sergio De Sio). Oltre a ciò, il 20enne dovrà ancora frequentare un corso di riabilitazione psicologica della durata di otto mesi con incontri a cadenza bisettimanale.

La vicenda risale all’estate del 2021, quando i due giovani si conoscono per la prima volta durante una festa privata in una villa nell’entroterra riminese. Dopo aver parlato per un po’, il ragazzo e la ragazza - a un certo punto - si ritrovano appartati lontano dagli occhi degli altri partecipanti alla festa. E’ qui che accade. Il ragazzo, secondo la ricostruzione, avrebbe prima spintonato la 18enne facendola cadere a terra. Poi si sarebbe buttato su di lei, incominciando a baciarla. A nulla sono valse le implorazioni della malcapitata, che per tutto il tempo ha continuato a dirgli di smetterla. Il giovane assalitore, secondo la ricostruzione, non si sarebbe fermato di fronte ai no ripetuti con insistenza dalla vittima, tirandole i capelli, stringendole le mani con forza attorno al collo e sfilandole i pantaloncini.

Continuando ad insultarla e minacciarla, l’avrebbe costretta con la forza ad avere un rapporto sessuale orale. Dopo l’episodio, ancora sotto choc, la 18enne era corsa a raccontare tutti ai carabinieri, ricostruendo passo dopo passo quei drammatici momenti in balìa del suo assalitore, e presentando nei suoi confronti una formale querela.