L’attore e regista Alfredo Traversa approda nella Nuova Sala Africa a Riccione con la performance teatrale Santa che voleva solo vivere, da lui interpretato e diretto. Proposto da Punto Giovane e associazione Amici di Santa col patrocinio della Commissione per le Pari opportunità, è in programma domani alle 17,30. In un’ora ripercorre la storia di Santa Scorese, uccisa a coltellate dal suo persecutore il 16 marzo del 1991. È la prima vittima di stalking riconosciuta in Italia. Fortemente impegnata nel volontariato e nell’associazionismo in Vaticano per lei è in corso il processo di beatificazione. Lo spettacolo, con la partecipazione di Federica Lualdi e Paola Ragni, sarà seguito dalla testimonianza della sorella di Santa, Rosamaria.
Perché ha sposato questa storia?
"Santa era una ragazza di 19 anni, studentessa universitaria che, oltre a essere attiva come volontaria in Croce Rossa, faceva un cammino di fede in Azione Cattolica, nel Movimento dei focolari e con le suore di Padre Kolbe. Mi ha colpito questa vita intensa a un certo punto purtroppo recisa da uno sconosciuto che incredibilmente si professa figlio di Dio. Lui vede per la prima volta Santa in chiesa e decide di essere il suo carnefice, perseguitandola per tre anni, fino alla fine. Seppure in altra forma scenica, lo spettacolo è nato vent’anni fa ed è stato presentato anche in Rai. Si è quindi trasformato in una performance".
Un caso immediatamente denunciato?
"Subito, anche perché il papà, che io interpreto in divisa, faceva il poliziotto, prestava servizio nella questura di Bari. Il perché sia stata così assassinata nell’indifferenza totale di tutti resta da capire. Santa fino un’ora prima dell’assassinio a detto cose incredibili tipo: qualsiasi cosa mi possano fare non ha importanza, perché la mia vita è indirizzata su altro".
L’assassino ha continuato a scriverle delle lettere?
"Sosteneva che con la clonazione, attraverso la sorella Rosamaria, Santa sarebbe rinata. A distanza di trent’anni ne sta inviando ancora tante a varie personalità e alla stessa sorella. Una persecuzione continua. Questo significa che in trent’anni nessuna struttura sanitaria o istituzione è riuscita a fare nulla".
A Riccione sarà proposto un inedito?
"Per la prima volta faremo ascoltare l’unica traccia della voce della Scorese che abbiamo, sulla quale ho pure pubblicato un libro Santa delle perseguitate". Nives Concolino