Rimini, 21 luglio 2024 – Passino gli sfottò sul mare, ma quando si passa il limite servono gli avvocati. Per il sindaco del Comune di Rimini, Jamil Sadegholvaad, quel limite è stato oltrepassato e ora "ho già attivato gli uffici per definire una causa civile contro una pagina Facebook, ovviamente originata in un’altra regione affacciata sul mare, che vaneggiava di problemi ovviamente inesistenti". Le attenzioni del municipio si sono concentrate sulla pagina ‘Le solite stories’. Qui si incontra un video che non fa sconti al mare. Mucillagini a coprire la superficie dell’acqua, termini poco lusinghieri, ma soprattutto alcune parole che al sindaco non vanno proprio giù. Si parla di un mare “coinvolto in una emergenza ambientale a causa della presenza di rifiuti inquinanti lungo la costa’’. È questo il limite a cui si riferisce Sadegholvaad. "Sono bugie che però come tali meritano di finire davanti a un giudice per un giudizio sulla veridicità degli stessi. Sarà una causa civile naturalmente". Le mucillagini sono un fenomeno naturale, dicono da Palazzo Garampi, sede del municipio. L’inquinamento è ben altra cosa.
Quella del sindaco non è una azione che si riduce al singolo caso. Le segnalazioni sui social di chi denigra il mare davanti alle coste riminesi non mancano di certo, e una causa può suonare come un campanello di allarme per gli haters. "Stiamo parlando di un fenomeno che è apparso fin dall’alba dell’era di Facebook, alimentato da cretini, spesso esclusivamente tali, a volte con il sospetto del sicariato per conto terzi. È tipico dei frustrati o dei prezzolati mirare al bersaglio grosso e famoso. Quello che vediamo accadere in questa circostanza non è diverso da ciò che accade in altri campi. Non vale la pena neanche definire troll o haters. Cretini e poveretti è più che sufficiente". Dal post al tribunale il passo può essere breve e nel caos in cui il Comune dovesse vincere "ogni euro di risarcimento che dovesse arrivare sarà speso perla promozione del nostro oro blu, così amato da tutti".
Non sarebbe la prima volta che il botta e risposta sul mare finisce in tribunale. Quattro anni fa a prendersi una rivincita contro gli haters del mare riminese era stata Federalberghi portando in tribunale una persona di 41 anni che aveva scritto sui social ‘Rimini ha un mare di m…’ ed altre carinerie. La denuncia era scattata nell’agosto del 2019 direttamente dalla presidente Patrizia Rinaldis che aveva ricevuto le segnalazioni arrivate dagli associati. Nel novembre dell’anno successivo il tribunale aveva condannato chi aveva scritto il post a un mese di reclusione con pena ridotta a quindici giorni, trasformabili in 1.125 euro di multa.
La reazione agli attacchi sui social di questi ultimi giorni non passa solo per gli avvocati. "La cosa fantastica - riprende Sadegholvaad - è registrare la sempre più crescente reazione opposta e nei numeri superiore: c’è una marea di riminesi, riccionesi, bellariesi, cervesi, veneti, marchigiani, pugliesi etc che riversano opinioni e commenti che valorizzano il nostro mare Adriatico, spiegandone le dinamiche naturali e la particolare morfologia. Tutelato attraverso enormi investimenti, sicuro, soprattutto stracontrollato". Un’onda blu che sta colonizzando i social postando acqua limpida, pesci tra le gambe dei bagnanti e bambini che giocano in un mare trasparente come a dire che la mucillagine è un ricordo ed è bello tuffarsi nell’Adriatico davanti a Rimini.
"Voglio ringraziare tutte le persone che amano il nostro mare e non hanno timore di spendersi in prima persona per difenderlo dai poveretti".