Sono già 4 i ragazzi accolti nella ’Casa di Ebere e Romanus’. È la struttura in via Pavese, a Santarcangelo, realizzata nell’abitazione confiscata al boss Pio De Sisto. Inaugurata simbolicamente il 21 marzo (la giornata in ricordo delle vittime di mafia) la struttura ospita oggi 4 ragazzi con famiglie e storie difficili alle spalle: verranno seguiti – fino ai 21 anni – in un percorso formativo e professionale. La cooperativa MondoDonna è l’ente capofila che si occupa dell’organizzazione e gestione. Lo fa insieme alle istituzione e a tanti partner: la Papa Giovanni XXIII, le fondazioni Enaip Zavatta e San Giuseppe, la cooperativa Il Millepiedi’. "Quello che si sta costruendo alla ’Casa di Ebere e Romanus’ è un progetto forte, innovativo e dal forte impatto sociale", dice il sindaco Filippo Sacchetti, che ieri ha visitato la struttura insieme ad Alice Parma e all’assessore al welfare Filippo Borghesi.
CronacaQuattro giovani accolti nella casa confiscata al boss: "Li aiuteremo a studiare e a trovare un lavoro"