Rimini, 2 marzo 2022 – Sono arrivati in Polonia da due giorni, e oggi cercheranno di raggiungere Leopoli. “Sarà dura, ce l’hanno sconsigliato, ma dobbiamo farlo”, dice Gianpiero Cofano, segretario generale della Papa Giovanni XXIII. Lui e Alberto Capannini (di ‘Operazione Colomba’) sono partiti in macchina domenica, e da ieri sera si è aggiunto a loro anche l’assessore ai servizi sociali di Rimini Kristian Gianfreda, pure lui membro della comunità fondata da don Oreste Benzi.
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Ieri Cofano e Capannini sono andati a Korczowa, a un chilometro dal confine con l’Ucraina sulla strada per Leopoli, dove è stato allestito uno spazio di accoglienza per i profughi all’interno dello stabilimento di un’azienda. “Di ucraini ce ne sono pochi, la maggior parte delle persone sono di nazionalità afghana, irachena, pakistana e di altri paesi orientali che hanno lasciato l’Ucraina dopo lo scoppio della guerra”.
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Le condizioni a cui sono costretti i profughi sono drammatiche. “Queste persone sono qui da giorni. Non sanno dove andare, attendono di sapere quale destino li attende. Ci sono brandine, vengono distribuiti caffè e cibo, ma la situazione è davvero complessa. Per questo come Papa Giovanni XXIII uno dei nostri primi obiettivi sarà quello di realizzare un centro di assistenza per i profughi”. La missione della comunità proseguirà a Leopoli, “dove ci attende un sacerdote italiano”.
Gianfreda, Cofano e Capannini porteranno aiuti a una famiglia con cui la comunità è in contatto e cercheranno di creare le condizioni per realizzare “un corridoio umanitario”. Il viaggio verso Leopoli sarà complicato e pieno di pericoli, “ma non ci possiamo fermare – conclude Cofano – anche se siamo consapevoli dei rischi che ci attendono”.