Preziosi porta Shakespeare nel mondo contemporaneo

L’attore napoletano protagonista a Cattolica con ‘Aspettando Re Lear’: "Lo spettacolo mette a fuoco il rapporto tra padri e figli, il testo è ancora attuale visto che ci troviamo in una società che non migliora".

Preziosi porta Shakespeare nel mondo contemporaneo

Alessandro Preziosi martedì sera aprirà la stagione teatrale di Cattolica

Reduce dai successi al Teatro Festival di Napoli e al Teatro Romano di Verona, Alessandro Preziosi torna in riviera con Aspettando Re Lear di Tommaso Mattei, versione contemporanea dell’omonima celebre tragedia shakespiriana, ponendo l’accento sul rapporto tra padri e figli, mirabilmente scandagliato dalla poesia del Bardo. L’apprezzatissimo attore nei panni di Re Lear, e in questo caso anche regista, martedì alle 21 aprirà la nuova stagione del teatro della Regina di Cattolica, affiancato da Nando Paone (Gloucester), Arianna Primavera (Cordelia), Roberto Manzi (Kent) e Valerio Ameli (Edgar). In scena le opere di Michelangelo Pistoletto.

Cosa cambia rispetto al testo originale?

"L’adattamento ha comportato una messa a fuoco del tema principale dello spettacolo, ossia il rapporto esistente tra padri e figli. Quindi nella riduzione, adattamento a traduzione del testo fatto da Mattei c’è proprio questo tentativo di scardinare tutta la tragicità del Re Lear, che comporta la morte di tutti i personaggi, trame politiche molto complesse e un’infinita serie di luoghi, come le due case delle figlie di Re Lear. Tutte le relazioni in un’ora e mezzo si concentrano tra i due poli: il padre e la figlia, interpretati dalla Primavera, che evoca e cita le sorelle, e da Ameli (Edgar) che mettendosi nei panni di Edmund racconta cosa lo ha spinto a infangare e accusare il fratello di ammazzare il padre. L’attenzione è tutta incentrata sulle dinamiche che allontanano i figli dai padri e viceversa, e poi li si ricongiunge".

C’è un cambiamento radicale dello spettacolo?

"È quello di fermarsi un attimo prima della morte dei personaggi e di dar loro la speranza del riconoscimento".

Un testo estremamente attuale, dunque.

"L’attualità di Shakespeare è fisiologica, estremamente proporzionale al fatto che la società non migliora, non riesce a staccarsi dalle profezie del celebre scrittore".

Cos’ha ora in vista?

"Dovrei cominciare le riprese di una serie televisiva su Enzo Tortora con la regia di Marco Bellocchio".

Ha cantato con la Vanoni a Sanremo e di recente su RadioRai 2, novità su questo fronte?

"Vedremo. È un regalo che ogni tanto mi concedo. Per me la musica è un modo elegante per raccontare le cose molto sinteticamente, tre minuti dove si conciliano tantissime corde del mio cuore e della mia vita".

Nives Concolino