
"Mi ritrovo con un inquilino che alloggia in una struttura abusiva all’interno del mio terreno agricolo. Non solo non riesco a farlo andare via, ora dal Comune mi comunicano la richiesta di residenza di una signora e suo figlio minore, i famigliari dell’inquilino". Una storia kafkiana quella che racconta Mario Di Spirito, residente a Rimini, riferita a un terreno di sua proprietà a Corpolò. Una vicenda in apparenza surreale, in particolare riguardo la richiesta di residenza su un terreno agricolo. "E’ la normativa nazionale che lo prevede – precisano da Palazzo Garampi –, per lo stesso motivo era stata rilasciata la residenza all’inquilino che inizialmente utilizzava quello spazio, su richiesta di quest’ultimo". I fatti. Di Spirito per molto tempo ha ospitato in quel suo terreno una persona: "Me l’aveva chiesto in affitto e gliel’ho dato, con regolare contratto di locazione nel 2019, per uso non abitativo. C’era un capanno fin dal 1980 mai condonato, evidentemente l’ha utlilizzato per alloggiarci. A me l’uomo, di origini sinti e proveniente dal Piemonte, tornava utile anche perché tagliava l’erba e lo curava. Inoltre con la sua presenza teneva lontani clochard e clandestini che erano soliti intrufolarsi nel capanno. Successivamente, su segnalazione di alcuni residenti, ho saputo che nel terreno erano arrivate due roulotte. Sono riuscito a fare allontanare quelle persone. Nell’agosto 2020 mi è arrivato un ordine di demolizione del capanno, dal Comune. Ho visto che l’uomo ci abitava dentro, l’ho invitato ad andarsene via, e ho poi atto demolire la struttura. Peccato che l’uomo, dopo aver lasciato il capanno, sia ritornato con una sua roulotte. Ed ha anche, a quanto mi risulta, chiesto e ottenuto la residenza lì. Non solo: il 6 maggio, un mese fa, ricevo una lettera dal Comune di Rimini, dove mi si comunica la richiesta di residenza per una signora e suo figlio minore sul quel terreno agricolo di mia proprietà, e che in mancanza di comunicazione da parte mia si procederà agli accertamenti e all’eventuale rilascio della stessa". Io ho risposto dando parere negativo. Ma da allora, nonostante numerosi miei solleciti, non ho avuto riscontri sul’esito. Mi auguro di non trovarmi con tre inquilini che non voglio su quel terreno". Sembra evidente che i rapporti tra Di Spirito e l’inquilino si siano deteriorati nel tempo. "La legge dispone che, nel caso in cui ad occupare un terreno sia un soggetto diverso dal proprietario, il proprietario debba esprimere il consenso al rilascio della residenza", puntualizza l’amministrazione comunale. riguardo alla richiesta delle donna. "Di Spirito ha un contatto pressoché quotidiano con i nostri uffici – chiosa Palazzo Garampi – che hanno già compiuto verifiche e sopralluoghi. Adesso, se riterrà, esprimerà il dissenso. Sarà poi, come prevede la legge, il Tribunale a disporre lo sfratto esecutivo, se lo richiederà Di spirito".
Mario Gradara