REDAZIONE RIMINI

Piove dentro il Tribunale. Aule e corridoi sott’acqua. Croatti: "Scene indecenti"

Le infiltrazioni dal tetto del palazzo hanno provocato disagi al lavoro di giudici e legali

Le infiltrazioni dal tetto del palazzo hanno provocato disagi al lavoro di giudici e legali

Le infiltrazioni dal tetto del palazzo hanno provocato disagi al lavoro di giudici e legali

Avrebbe dovuto essere una giornata in aula come tante altre. Invece il ciclone Boris ieri mattina non ha risparmiato nemmeno il palazzo di giustizia, con i corridoi del piano terra del tribunale completamente allagati dopo che la pioggia battente intorno alle 10.30 ha infine sfondato filtrando dal soffitto fino ad inondare l’ala sinistra e le stanze abitualmente utilizzate per i processi davanti al giudice monocratico. La situazione fin quando il temporale ha imperversato ha provocato disagi al lavoro dei giudici e degli avvocati, con le udienze concentrate nell’ala di sinistra, rimasta agibile. Il lavoro del tribunale tuttavia ha solo subito dei rallentamenti ma non è stato sospeso, mentre la pioggia ha provocato danni e parzialmente allagato anche i garage sotterranei della struttura.

Sui problemi riscontrati in tribunale – per la cui risoluzione e pulizia i lavori sono cominciati già intorno alle 11 quando il maltempo ha iniziato a placarsi – è intervenuto il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, scandendo come: "Le immagini di queste ore che mostrano il tribunale di Rimini allagato con l’acqua che filtra copiosa dal tetto sono indecenti e inaccettabili – dice Croatti – e sono emblematiche di un Paese fragile, con infrastrutture non adeguate, che deve investire molto di più per non ritrovarsi in ginocchio dopo episodi di piogge consistenti. I video girati nel tribunale di Rimini che hanno fatto il giro del web, ripresi e mostrati da tutte le principali testate giornalistiche, rappresentano una vergogna intollerabile e in tal senso chiediamo al governo che agisca urgentemente mettendo a disposizione risorse adeguate per intervenire sulle carenze strutturali".